Il 28 aprile 2025, un blackout massiccio ha messo in ginocchio il sistema di trasporti della Penisola Iberica e di parte della Francia meridionale. A partire dalle 12.30, l'interruzione ha provocato il blocco simultaneo di treni, metropolitane, aeroporti e impianti semaforici, creando una situazione di emergenza senza precedenti. Le cause del blackout restano sotto indagine, ma è già chiaro che l'impatto sui sistemi di mobilità è stato devastante. Autorità e operatori si sono attivati rapidamente, tuttavia il ritorno alla normalità richiederà un lungo lavoro di coordinamento.
In Spagna, il sistema ferroviario nazionale è stato il primo a cedere. Adif, gestore dell’infrastruttura ferroviaria, ha dichiarato che "tutta la sua rete si trova fuori servizio", mentre Renfe ha confermato l'interruzione totale dei suoi servizi a partire dalle 12.30. Le linee ferroviarie suburbane hanno subito gravi conseguenze: la rete Cercanías di Madrid si è completamente fermata, così come i servizi Rodalies in Catalogna. La mancanza di energia ha reso impossibile anche il funzionamento delle metropolitane: a Madrid, il Metro ha sospeso tutte le corse ed evacuato le stazioni; a Barcellona, migliaia di passeggeri sono rimasti intrappolati nei vagoni e hanno dovuto essere evacuati manualmente, senza l’ausilio di scale mobili o ascensori.
Il caos si è esteso alle strade urbane: i semafori spenti hanno gettato nel caos la viabilità a Madrid e Barcellona, obbligando le forze di Polizia a gestire manualmente gli incroci più trafficati. Nemmeno gli aeroporti sono stati risparmiati. A Madrid-Barajas la torre di controllo ha sofferto gravi difficoltà operative, rallentando drasticamente le procedure di sbarco e decollo. A Barcellona-El Prat, pur mantenendo un minimo di operatività, si sono registrati ritardi e cancellazioni.
Anche il Portogallo è stato pesantemente colpito dal blackout. La compagnia ferroviaria Fertagus ha sospeso tutti i servizi senza poter prevedere un ripristino immediato. L’aeroporto di Lisbona ha vissuto ore di tensione, con migliaia di viaggiatori bloccati e sistemi operativi fuori uso. L'interruzione elettrica ha anche compromesso gravemente le reti di telecomunicazione, rendendo più complessa la gestione dell’emergenza. Il governo portoghese ha istituito un gruppo di controllo per affrontare la crisi. Il ministro della Presidenza, António Leitão Amaro, ha dichiarato che l’origine del problema sembrerebbe essere esterna al Portogallo, puntando verso la rete spagnola.
In Francia l’impatto è stato più contenuto ma comunque rilevante nelle regioni meridionali. Al momento non si registrano dati dettagliati sui danni al sistema dei trasporti, anche se il blackout ha confermato quanto la continuità dei servizi francesi possa essere vulnerabile agli eventi transfrontalieri. Da notare che appena dieci giorni prima, il 18 aprile 2025, un problema tecnico separato alla Gare du Nord di Parigi aveva già messo in crisi il traffico ferroviario, con ritardi fino a due ore su diverse tratte.
Le istituzioni spagnole e portoghesi hanno attivato tempestivamente i protocolli d’emergenza. In Spagna è stato costituito un comitato di crisi, mentre la Dgt ha invitato la popolazione a evitare l’uso dell’automobile salvo in caso di necessità. In Portogallo, il gruppo di monitoraggio guidato da Leitão Amaro ha coordinato le prime misure di contenimento. Red Eléctrica Española e Ren (Redes Elétricas Nacionais) hanno avviato operazioni di ripristino graduale dell’alimentazione. Alcune città, come Alicante, hanno iniziato a vedere i primi segnali di normalizzazione già nel primo pomeriggio, con il ritorno in funzione dei semafori.
Le origini dell’interruzione restano incerte. Non si esclude un possibile ciberattacco, anche se le autorità mantengono un atteggiamento cauto in attesa delle conclusioni ufficiali. Secondo le prime analisi, il guasto sembrerebbe essere partito dalla rete spagnola di trasporto elettrico. Va sottolineato che eventi di questa portata sono estremamente rari in Europa. Un precedente significativo risale al 2003, quando un guasto elettrico provocò il peggior blackout italiano del dopoguerra.