Nell’arco di pochi anni le ferrovie della penisola istriana che fanno parte della Croazia sono destinate a cambiare pelle e inserirsi nei corridoi merci europei. Il passo in avanti è notevole, perché da dignitose ferrovie locali in cui poco è cambiato dalla loro origine, l’obiettivo da raggiungere è quello di un’infrastruttura a standard europeo. Mentre la rete gestita da HŽ Infrastruktura è già stata rinnovata nella parte nord-orientale del Paese a partire da Zagabria, l’area istriana è rimasta praticamente ai margini, ma ora si punta a recuperare lo svantaggio.
Il primo investimento portato avanti dalle ferrovie croate, ormai vicino alla fase dei cantieri, riguarda il completo ammodernamento della direttrice centrale che da Buzet (Pinguente), vicino al confine con la Slovenia, attraverso un tracciato di una cinquantina di chilometri arriva a Sveti Petar u Šumi (San Pietro in Selve). Questa tratta si inserisce nel più ampio corridoio che dalla slovena Divača (Divaccia), raggiunge l’estremo sud dell’Istria a Pula (Pola) con il suo porto.
I lavori prevedono il totale rinnovamento della sede ferroviaria con la sostituzione integrale dell’armamento (pietrisco, traverse e rotaie), oltre al potenziamento e rifacimento di ponti e tombini e all’adozione di un moderno sistema di segnalamento e sicurezza. Il gestore della rete croata prevede tre anni di lavori su questo che è solo il primo segmento di un piano di riqualificazione completa delle ferrovie istriane che porterà al ripristino del trasporto merci, finora marginale. L’intero corridoio tra il confine sloveno e Pula sarà elettrificato.
L’ammodernamento della Buzet-Sveti Petar u Šumi dovrebbe essere seguito anche da altri interventi e in particolare dalla realizzazione di una linea diretta, ora inesistente, che metterà in relazione Lupoglav (Lupogliano) con Rijeka (Fiume) dove si rende indispensabile realizzare un lungo tunnel per superare la catena di Učka (Monte Maggiore). Basterebbe dare uno sguardo a una carta geografica per rendersi conto del significato di questo itinerario che permetterà di collegare e integrare l’Istria centro-meridionale con la rete fondamentale della Croazia e quindi dare una svolta a tutta la regione istriana, inserendola nelle relazioni tra i porti e le direttrici europee verso nord.
Se questo progetto, come sembra, andrà (letteralmente) in porto, può diventare d’attualità la riapertura di una linea ferroviaria attualmente sospesa a causa di una frana che vede in Lupoglav il suo fulcro. Da qui, infatti, con una tratta ripristinata si può raggiungere Raša (Arsia) per valorizzare la portualità istriana.
La modernizzazione della rete in Croazia è favorita da un piano nazionale d’investimenti ferroviari che ha concentrato gli interventi sulle linee principali come la direttrice tra Zagabria e Vinkovci dove è stato possibile elevare la velocità massima fino a 160 km/h, in alcune tratte prima limitata a 80 km/h. Per le nuove elettrificazioni è stata scelta l’alimentazione in corrente alternata a 25 kV, il migliore standard europeo e alcune linee che adottavano soluzioni diverse sono state rielettrificate, caso quasi unico in Europa.
Piermario Curti Sacchi






























































