Il trasporto aereo globale delle merci via aereo continua ad aumentare in tutto il mondo, ma con un ritmo più lento rispetto ai mesi precedenti. Secondo i dati diffusi dalla Iata, a maggio 2025 il volume di merci trasportate (misurato in Ctk, cioè tonnellate per chilometro) è cresciuto del 2,2% rispetto a maggio 2024. Tuttavia, rispetto ad aprile 2025 c'è stato un calo dell'1%, segno che il commercio mondiale sta perdendo forza.
Secondo l’associazione dei vettori, questa frenata dipende in gran parte dalle nuove regole introdotte dagli Stati Uniti: l'aumento dei dazi doganali e l'eliminazione dell'esenzione de minimis (che prima permetteva di non pagare dazi per spedizioni di valore basso) hanno cambiato le rotte abituali delle merci, costringendo le compagnie aeree a spostare gli aerei su percorsi diversi. Tutto questo rende più difficile organizzare le spedizioni in modo efficiente.
Guardando ai dati per area geografica, si nota che la crescita non è stata uguale per tutti. L'area dell'Asia Pacifico è cresciuta di più (+8,3%), anche se in rallentamento rispetto ad aprile. Il Medio Oriente ha segnato un +3,6%, seguito dall'America Latina (+3,1%). L'Europa ha avuto un incremento modesto (+1,6%), mentre l'Africa ha registrato un calo (-2,1%). Il Nord America è l'area più colpita, con una diminuzione del 5,8% rispetto all'anno scorso.
Il traffico internazionale, che rappresenta l'87% del totale, ha avuto un aumento del 3% su base annua a maggio, ma anche in questo caso si nota un rallentamento rispetto ad aprile. Le compagnie aeree dell'Asia Pacifico sono in testa con +8,2%, grazie soprattutto alle esportazioni di prodotti tecnologici. Bene anche il Medio Oriente (+3,7%), mentre Africa, America Latina e Nord America registrano cali più o meno evidenti.
Analizzando le principali rotte commerciali, quella tra Asia ed Europa ha visto una forte crescita (+13,4%) a causa del cambiamento nei flussi di traffico. Anche le rotte Medio Oriente-Europa e Nord America-Europa hanno avuto risultati positivi. Invece, la rotta Asia-Nord America ha subito un crollo (-10,7%) per via della fine dell'esenzione de minimis negli Usa.
La capacità totale di carico è aumentata e ha raggiunto il massimo storico: 52,6 miliardi di Actk (capacita di trasporto disponibile), con un +2% rispetto all'anno scorso. Ciò è dovuto soprattutto all'aumento dei voli passeggeri, che portano più spazio disponibile nella stiva belly. Questa capacità è cresciuta del 5,8%, mentre quella degli aerei cargo dedicati è calata leggermente.
Il coefficiente di carico (Clf), che misura quanto dello spazio disponibile viene effettivamente usato, è rimasto stabile al 44,5%. L'Europa ha il valore più alto (51,8%), mentre le Americhe sono più basse (Nord America 38,2%, America Latina 36,1%). L'Asia Pacifico ha migliorato leggermente, mentre l'Africa ha registrato un piccolo recupero.
Un fattore positivo per le compagnie aeree è la riduzione del costo del carburante. Il prezzo del petrolio Brent è sceso a 64,2 dollari al barile (-21,7% rispetto all'anno scorso) e anche il carburante per aerei è calato del 18,8%. Questo aiuta a contenere i costi di trasporto.
Però, gli indicatori economici generali danno segnali di preoccupazione. La produzione industriale globale è rallentata: a maggio, l'indice Pmi (che misura la salute del settore manifatturiero) è sceso sotto il valore 50, indicando una fase di contrazione. Anche i nuovi ordini all'esportazione restano deboli, pur in leggera ripresa.