Le tariffe spot per il trasporto marittimo di container stanno registrando un calo significativo, influenzate dal cessate il fuoco in Medio Oriente e dalle celebrazioni del Capodanno cinese. Secondo gli ultimi dati di Xeneta, i noli medi dell’Estremo Oriente verso l'Europa del Nord si attestano a 3.795 dollari per container da 40 piedi, con una diminuzione del 22% dall'inizio dell'anno. Per il Mediterraneo, la tariffa è di 5.085 dollari per feu, registrando un calo del 13% nello stesso periodo. Le previsioni indicano ulteriori riduzioni tra il 5% e il 10% a partire dal primo febbraio.
Anche le rotte verso gli Stati Uniti mostrano una tendenza al ribasso. Le tariffe medie spot dall’Estremo Oriente alla costa orientale degli Stati Uniti sono diminuite del 7% a gennaio, raggiungendo 6.417 dollari per feu, mentre per la costa occidentale si attestano a 5.021 dollari per feu, con una riduzione del 14%. Nella seconda metà di gennaio, queste tariffe si sono stabilizzate, ma si prevede un ulteriore calo, soprattutto per la costa occidentale.
Peter Sand, analista capo di Xeneta, spiega che "il cessate il fuoco in Medio Oriente non garantisce immediatamente un passaggio sicuro attraverso il Mar Rosso per tutte le navi portacontainer, ma è sufficiente a modificare il sentiment del mercato, influenzando le tariffe di trasporto. Dobbiamo considerare anche le celebrazioni del Capodanno cinese, che tradizionalmente comportano un rallentamento delle esportazioni in container in questo periodo dell'anno, ma non vi è dubbio che l'evoluzione della situazione nel Mar Rosso stia contribuendo al calo delle tariffe".
L’analista rileva che in risposta a queste dinamiche, i vettori marittimi stanno adottando misure per rallentare il declino del mercato attraverso una gestione oculata della capacità, sostenendo che sulle rotte dall’Estremo Oriente al Mediterraneo, le cancellazioni di navigazioni (blank sailing) aumenteranno progressivamente, raggiungendo una capacità di 38.900 teu nella settimana del 24 febbraio, con un incremento del 318% rispetto ai livelli attuali. Per la rotta verso l'Europa del Nord, le cancellazioni raggiungeranno i 75.700 teu entro la stessa data, segnando un aumento del 449%. Sand precisa che "i vettori non resteranno inerti mentre le tariffe crollano. Faranno tutto il possibile per mantenere le tariffe elevate e, negli ultimi anni, hanno affinato le loro strategie di gestione della capacità".
Il cessate il fuoco tra Israele e Hamas, iniziato il 19 gennaio, è previsto durare 42 giorni prima di entrare nella seconda fase, che potrebbe portare a un accordo di pace permanente. Sand sottolinea che "febbraio potrebbe essere cruciale per comprendere come si svilupperanno le tariffe del trasporto marittimo container nel 2025. Il cessate il fuoco in Medio Oriente è destinato a entrare nella seconda fase e assisteremo a un aumento delle esportazioni dall’Estremo oriente nella prima metà del mese, dopo il Capodanno cinese”.
Sand aggiunge che “nonostante il calo di gennaio, va ricordato che le tariffe medie spot sono ancora notevolmente elevate sulle rotte dall’Estremo Oriente verso Europa e Stati Uniti rispetto al periodo precedente la crisi del Mar Rosso, quindi potrebbero avere ancora molto spazio per diminuire. I vettori troveranno estremamente difficile mantenere le tariffe elevate, specialmente considerando il numero record di navi che entreranno in servizio, quindi potremmo assistere a un crollo del mercato se vi sarà un ritorno su larga scala al Mar Rosso.
L’analista ammonisce però che “la situazione è tutt'altro che certa e sappiamo quanto rapidamente e drasticamente possa cambiare lo scenario nel trasporto marittimo container. C'è ancora molta strada da fare prima che si raggiunga un accordo di pace duraturo in Medio Oriente e altri fattori geopolitici, come le proposte tariffarie di Trump, potrebbero entrare in gioco e esercitare pressioni al rialzo sulle tariffe di trasporto".