Il 4 febbraio 2025 la Guardia di Finanza ha annunciato la scoperta – svolta insieme a funzionari delle Dogane – di una spedizione di 27 chilogrammi di cocaina pura in un container carico di banane proveniente dall’Ecuador e diretto verso la regione del Caucaso. Il valore della cocaina sequestrata, una volta immessa sul mercato, avrebbe potuto fruttare oltre quattro milioni di euro alle organizzazioni criminali coinvolte. Il porto calabrese si conferma come centrale nel traffico di cocaina dal Sud America non sono come gateway per destinazioni italiane, ma anche come punto di trasbordo verso l’Asia.
Solo un paio di settimane prima, Finanza e Dogane avevano eseguito il primo grande sequestro di cocaina del 2025: 110 chilogrammi in un container che questa volta era stato imbarcato nell’America settentrionale ed era diretto verso una destinazione italiana con un carico di bobine di carta. Nel 2024 vennero sequestrate sulle banchine calabresi quasi quattro tonnellate di cocaina.
Sul fronte delle indagini sulla rete logistica terrestre, sotto la lente degli inquirenti c’è il clan della ‘Ndrangheta Gallace che secondo gli inquirenti avrebbe contatti nei porti di Livorno, Salerno, Genova e Gioia Tauro e nell’aeroporto di Roma per importare droga dall’America latina. La testata online Lacnews24 scrive che in un’intercettazione due presunti componenti del clan hanno cercato nel porto di Livorno un container con una spedizione di cocaina, ottenendo l’indicazione di rivolgersi a una persona che lavora nel porto toscano. In altre intercettazioni, i narcos davano indicazioni su come far uscire la droga dal porto di Gioia Tauro. In quel caso dicevano di nasconderla in un’intercapedine di container danneggiati in Brasile destinati alla riparazione nello scalo calabrese, evitando così i controlli dello scanner.