La riapertura dei cantieri sulle autostrade italiane – avvenuta all’inizio di settembre 2025 dopo la pausa estiva - sta creando gravi problemi per l’autotrasporto. Lo ha denunciato il 19 settembre la Fita Cna, spiegando che i ritardi nelle consegne sono ormai quotidiani e rischiano di compromettere i rapporti di lavoro, mentre le pressioni delle aziende committenti per il rispetto dei tempi contrattuali pongono le imprese regolari in forte difficoltà.
In questo contesto, secondo l’associazione, il rischio è che il passo dal richiamo verbale all’esclusione dai rapporti di lavoro sia molto breve. L’associazione sottolinea che la situazione non minaccia solo la stabilità economica del comparto, ma può indurre comportamenti pericolosi. Le imprese potrebbero essere spinte a violare le regole pur di recuperare il tempo perso, con gravi conseguenze per la sicurezza stradale.
I problemi più evidenti sono denunciati dalle aziende abruzzesi o da quelle che percorrono abitualmente l’autostrada A14, ma il problema riguarda l’intera rete viaria nazionale. A complicare ulteriormente il quadro interviene l’aumento dei pedaggi, saliti dall’inizio dell’anno dell’1,8%. Fita precisa che per ogni camion questo significa un costo medio annuo aggiuntivo superiore a 360 euro, un aggravio che, pur essendo in linea con l’inflazione programmata, viene giudicato dall’associazione iniquo alla luce delle difficoltà infrastrutturali.
La Fita chiede al ministero dei Trasporti d’intervenire per tutelare le imprese di autotrasporto e garantire la salvaguardia dei posti di lavoro. Secondo la sigla dell’autotrasporto, le società concessionarie dovrebbero programmare i lavori in modo da ridurre al minimo l’impatto sull’autotrasporto professionale, privilegiando le chiusure nei giorni festivi e limitando al massimo quelle nei feriali.

































































