La sera del 25 agosto 2015 Aldo Autuori, imprenditore dell'autotrasporto di 45 anni, venne assassinato con dieci colpi di pistola in una via di Potecagnano Faiano, un Comune tra Salerno e Battipaglia, a pochi passi da casa sua. Fin dalle prime ore dopo l'omicidio, gli inquirenti stabilirono che venne eseguito da almeno due professionisti. Inizialmente presero in considerazione l’ipotesa della vendetta, perché Autuori uccise cinque anni prima durante una lite Luciano Merola e dal marzo del 2015 stava scontando la pena in affidamento in prova.
In seguito, però, le tracce portarono in un’altra direzione, quella della criminalità organizzata e nell’aprile del 2019 avvenne una svolta con l’arresto di cinque persone per l'omicidio di Autuori, con l’aggravante del metodo mafioso e un sesto arresto il mese successivo del presunto esecutore materiale.
Il 2 marzo 2020 si è svolta a Pontecagnano l'udienza preliminare del processo, dove sono imputate sei persone, tra cui il presunto mandante e i due presunti esecutori. Secondo l’accusa, l’omicidio di Autuori sarebbe stato compiuto dalla collaborazione tra due clan camorristici per il controllo dell’autotrasporto, attività dove la vittima stava cercando di tornare, dopo essere uscita dal carcere per l’omicidio di Merola, senza sottomettersi alle richieste dei clan.