Manageritalia e Confetra hanno sottoscritto a Roma, il 22 dicembre 2025, il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro per i dirigenti di aziende di autotrasporto e spedizione merci, servizi logistici e trasporto combinato. L’intesa riguarda sia la parte economica sia quella normativa, con decorrenza dal 1° gennaio 2026 e validità fino al 31 dicembre 2028, e interessa circa mille dirigenti.
La firma è avvenuta in prossimità della scadenza naturale del contratto precedente, fissata al 31 dicembre 2025, e si colloca in un contesto economico ancora caratterizzato da incertezza e da un’evoluzione complessa dei costi operativi per le imprese del trasporto e della logistica. Secondo Confetra, la scelta di rinnovare in anticipo vuole garantire continuità nelle relazioni sindacali e a fornire un quadro di riferimento stabile per la pianificazione dei costi del lavoro, intervenendo al contempo sul recupero del potere d’acquisto delle retribuzioni dirigenziali, eroso dall’inflazione degli ultimi anni.
Sul piano economico, l’accordo prevede un aumento retributivo lordo mensile a regime pari a 750 euro, che sarà articolato in tre rate annuali: 300 euro a partire dal 1° gennaio 2026, 230 euro dal 1° gennaio 2027 e 220 euro dal 1° gennaio 2028. La confederazione del trasporto spiega che la struttura graduale dell’incremento è stata definita con l’obiettivo di bilanciare le esigenze di tutela del reddito dei dirigenti con la sostenibilità dei costi per le imprese, in un settore che resta esposto alla volatilità dei volumi di traffico, dei prezzi energetici e delle dinamiche della domanda.
Accanto agli adeguamenti retributivi, il rinnovo interviene sul welfare contrattuale. È previsto un credito welfare annuale pari a 2.000 euro, che si affianca al potenziamento del fondo Mario Negri per la previdenza complementare e alla conferma dei principi di universalità delle coperture assicurative garantite tramite l’ente Antonio Pastore. L’accordo include inoltre una revisione delle agevolazioni contributive contrattuali, con l’obiettivo di rendere più efficace l’insieme degli strumenti di protezione sociale a disposizione dei dirigenti del settore.
Un ulteriore ambito di intervento riguarda il campo di applicazione del Ccnl, che viene definito in modo più dettagliato per assicurare maggiore chiarezza interpretativa e ridurre il rischio di utilizzi disomogenei del contratto, anche in relazione ai fenomeni di dumping contrattuale. Tra le innovazioni normative, particolare rilievo assume l’introduzione di misure legate all’invecchiamento attivo. Il contratto prevede strumenti che favoriscono la permanenza in azienda dei dirigenti prossimi alla pensione, valorizzandone il ruolo attraverso attività di tutoraggio e mentoring a favore delle generazioni più giovani. L’obiettivo è sostenere il trasferimento di competenze ed esperienze in un settore caratterizzato da processi complessi, crescente digitalizzazione e forte interdipendenza tra funzioni operative, gestionali e di pianificazione.
Il rinnovo introduce anche una procedura per incentivare la fruizione delle ferie, intervenendo su una criticità diffusa nei ruoli dirigenziali, spesso caratterizzati da carichi di lavoro elevati e da una ridotta possibilità di disconnessione. Sul fronte delle tutele sociali, sono previste misure di sostegno alla genitorialità e il mantenimento della copertura sanitaria per i dirigenti affetti da gravi patologie, rafforzando la dimensione inclusiva del contratto.
In materia di formazione, l’accordo promuove l’autoformazione riconoscendo il diritto a un minimo di sei giornate di congedo retribuito nell’arco di un triennio. Questa previsione si affianca all’estensione dell’ambito di applicazione delle politiche attive per la ricollocazione, in un’ottica di accompagnamento delle transizioni professionali e di adattamento continuo delle competenze alle esigenze del mercato del lavoro nel trasporto e nella logistica.
Secondo Confetra, il rinnovo rappresenta un segnale di attenzione verso la dirigenza, considerata un elemento centrale per il funzionamento e lo sviluppo delle imprese del comparto, e riflette una convergenza di vedute con Manageritalia sulla necessità di rafforzare il welfare e la qualità delle relazioni sindacali. Manageritalia ha sottolineato come l’accordo consenta un recupero parziale degli effetti dell’inflazione, mantenendo al tempo stesso un equilibrio complessivo che non grava in modo eccessivo sulle aziende, e come le nuove misure su welfare e invecchiamento attivo si inseriscano in una strategia più ampia di tutela dei diritti dei dirigenti.































































