Prosegue il confronto serrato tra Confetra e l’Autorità di Regolazione dei Trasporti sul contributo che anche quest'anno l'Autorità intende richiedere alle aziende del settore dei trasporti, in particolare a quelle della logistica e della spedizione. Confetra ribadisce la sua contrarietà all’assoggettamento al contributo queste imprese. Secondo l'associazione, l’Art ha indebitamente ampliato negli anni la platea delle imprese chiamate a contribuire economicamente, basandosi erroneamente su decisioni giuridiche del Tar e del Consiglio di Stato che, tuttavia, non costituiscono fonti normative valide per giustificare tale estensione.
La questione centrale, secondo Confetra, è legata proprio alla natura delle sentenze: queste infatti si limitano a risolvere singole dispute giuridiche specifiche tra le parti coinvolte, senza poter essere assunte come riferimenti normativi generali. Pertanto, sostiene Confetra, l'Art avrebbe adottato un’interpretazione indebita nel voler estendere l’obbligo di versamento del contributo anche a soggetti non effettivamente coinvolti nella regolazione.
Confetra aggiunge che le imprese che rappresenta operano in un contesto di mercato libero, privo di vincoli regolatori specifici imposti dall’Art. Per questo motivo, l'associazione ritiene totalmente ingiustificata l’estensione del contributo, prevista già per il 2024 e confermata nella recente delibera per il 2025, agli spedizionieri e ai fornitori di servizi ancillari e logistici. Questi ultimi, infatti, non risultano in alcun modo interessati o influenzati dall’attività regolatoria dell’Autorità stessa.
Carlo De Ruvo, presidente di Confetra, ha espresso una posizione molto chiara al riguardo: “La nostra battaglia continua sia sul piano giudiziario, avendo già presentato ricorso contro la delibera dello scorso anno, sia su quello politico. Stiamo infatti sollecitando il Governo affinché venga data piena attuazione all’ordine del giorno approvato in Parlamento, che prevede di valutare concretamente l’opportunità di escludere dal perimetro regolatorio dell’Art, e quindi dal relativo obbligo contributivo, anche tutte le attività di trasporto, logistica, spedizione merci e servizi accessori collegati”.