La logistica negli ultimi anni è stata spesso al centro di accuse e sospetti legati a pratiche illecite negli appalti. Per contribuire alla trasparenza del settore, Confetra ha presentato il 16 maggio 2025 a Roma, nella propria sede, un modello contrattuale pensato per rafforzare la legalità e la tutela del lavoro in tutte le fasi della catena logistica. Nel corso della conferenza stampa, il presidente Carlo De Ruvo ha sottolineato la necessità di abbandonare ogni forma di generalizzazione: “Non si può continuare a criminalizzare un intero settore per colpa di alcune pratiche scorrette e illegali. La logistica ha bisogno di regole chiare e vincolanti, non di accuse indistinte. Oggi presentiamo uno strumento concreto per distinguere chi rispetta le regole da chi cerca scorciatoie”.
Il contratto tipo, redatto dal giuslavorista Pietro Ichino, è stato concepito come un supporto operativo per le imprese del settore. Si tratta di un modello già allineato alla normativa vigente, costruito per prevenire le principali distorsioni che affliggono gli appalti logistici e valorizzare le realtà che operano nel rispetto della Legge. Ichino ha spiegato che il documento contiene sia le linee guida per l’applicazione corretta della disciplina attuale, sia un contratto standard pronto all’uso. Il suo valore aggiunto consiste nel garantire un livello elevato di conformità legale, riducendo al minimo i rischi giudiziari. L’intento, ha aggiunto, non è solo facilitare il rispetto delle regole da parte degli associati Confetra, ma anche stimolare una riforma legislativa che, semplificando gli adempimenti, rafforzi la protezione dei lavoratori e offra maggiore certezza del diritto, oggi troppo spesso incerta e contraddittoria.
Il cuore del modello contrattuale si basa su sei clausole fondamentali, pensate per affrontare le questioni più diffuse. Tra queste spiccano l’obbligo per l’appaltatore di applicare integralmente il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro del settore, così da evitare ogni forma di dumping salariale e normativo, e la clausola sociale che impone di mantenere in forza i lavoratori impiegati da almeno sei mesi nel caso di subentro di un nuovo appaltatore. Altri elementi essenziali includono il rispetto rigoroso della normativa sulla sicurezza, il divieto assoluto di subappalto per mantenere un controllo diretto sull’intera filiera, l’obbligo per l’appaltatore di dimostrare la propria solidità finanziaria, tecnica, fiscale e previdenziale, e infine adeguate garanzie contrattuali tramite coperture assicurative e fideiussioni bancarie.
Secondo De Ruvo, il vero problema non è la logistica in sé, ma l’abuso degli strumenti di appalto: “Le nostre imprese chiedono flessibilità organizzativa, non scorciatoie illegali», ha dichiarato, rilanciando un messaggio chiaro a tutti gli attori del settore, compresi i grandi committenti industriali e commerciali, chiamati a responsabilità nella selezione dei fornitori. Confetra ha anche ribadito la necessità di riattivare il Tavolo della Legalità sugli Appalti di Logistica, avviato negli anni scorsi in collaborazione con i ministeri competenti, le organizzazioni datoriali e sindacali.
Infine, sul piano fiscale, la Confederazione ha ricordato di aver sostenuto l’introduzione nella Legge di bilancio 2025 del meccanismo del reverse charge Iva per gli appalti di logistica, una misura volta a contrastare le frodi e semplificare gli adempimenti per le imprese corrette. Ora si attende l’approvazione dei decreti attuativi necessari per renderlo pienamente operativo. Il contratto tipo è ora a disposizione delle imprese associate, che potranno adottarlo integralmente o prenderlo come riferimento. Confetra punta a promuoverne l’adozione anche tra i principali committenti pubblici e privati, con l’obiettivo di fare della correttezza contrattuale un criterio competitivo decisivo, a tutela del mercato e della dignità del lavoro.