Il 30 giugno 2025 Amazon ha annunciato l’entrata in funzione del milionesimo robot in un magazzino del Giappone, all’interno di un processo che proseguirà in futuro. Ma il colosso del commercio elettronico non lavora sull’automazione solo dal punto di vista delle macchine, ma anche dei loro programmi. In tale contesto, la società ha anche annunciato il debutto di DeepFleet, un modello d’intelligenza artificiale generativa sviluppato da Amazon Robotics per coordinare i robot, che funziona come un sistema di gestione del traffico urbano applicato ai corridoi dei centri di distribuzione.
Sfruttando enormi set di dati sui movimenti di inventario, elaborati con strumenti Aws come Amazon SageMaker, il modello di DeepFleet calcola in tempo reale il miglior percorso per ciascun robot, prevenendo ingorghi e riducendo le soste. Questo consente di collocare più prodotti vicino ai clienti finali e di abbreviare i tempi di consegna, con benefici anche sul consumo energetico. Poiché l’algoritmo apprende in continuo, le prestazioni sono destinate a migliorare man mano che il volume di dati cresce.
Amazon spiega che questa combinazione fra ampiezza della flotta e intelligenza artificiale incide direttamente sull’intero processo logistico. Percorsi interni più brevi accelerano l’invio delle spedizioni verso le consegne, con riduzione dei costi di ultimo chilometro, mentre la navigazione migliorata permette uno stoccaggio più denso e di spostare assortimenti più ampi in hub urbani vicini alla domanda. Infine, un minor tempo di movimentazione interna si traduce in un minore consumo energetico, riducendo le emissioni indirette lungo la catena di fornitura.
Amazon ha introdotto i robot nei magazzini nel 2012 con un solo modello capace di spostare intere scaffalature. Oggi la flotta comprende Hercules, che solleva carichi fino a 567 chili, Pegasus, dotato di nastri di precisione per gestire pacchi singoli, e Proteus, robot mobile completamente autonomo capace di muoversi in aree aperte in presenza di operatori. Queste piattaforme lavorano accanto ai dipendenti, sollevandoli dai compiti più pesanti e ripetitivi.
L’automazione sposta inoltre l’attenzione del personale sulle competenze tecniche: tecnici di sistema e data analyst diventano figure chiave, aprendo nuove opportunità di collaborazione fra imprese di trasporto, fornitori di manutenzione e istituti di formazione.Dal 2019 l’azienda precisa di avere riqualificato oltre 700mila addetti attraverso programmi dedicati, tra cui Amazon Career Choice. Inoltre, nel nuovo centro di Shreveport, inaugurato a fine 2024, le tecnologie avanzate richiedono il 30% di personale in più nelle funzioni di manutenzione, affidabilità ed ingegneria.
Secondo Scott Dresser, vicepresidente di Amazon Robotics, DeepFleet è solo l’inizio di un percorso in cui intelligenza artificiale e robotica convergono per ridefinire ciò che è possibile nella logistica. Con l’algoritmo destinato a migliorare grazie ai dati, la società prevede una migliore efficienza, assortimenti più vicini ai centri di consumo e nuovi paradigmi di sicurezza sul posto di lavoro.