Uno dei Paesi più poveri al mondo e il più povero del continente asiatico, vale a dire l’Afghanistan, può trovare un’occasione per il suo riscatto economico, almeno parziale, come crocevia ferroviario di tutta questa vasta regione geografica che guarda con interesse al Mar Arabico. E non a caso Kazakistan e Uzbekistan hanno avviato, anche se in modo indipendente, progetti per la costruzione di nuove linee ferroviarie in Afghanistan. L’obiettivo è raggiungere i porti collocati nell’Oceano Indiano nord-occidentale.
Kazakistan e Afghanistan hanno firmato un protocollo d’intesa per la costruzione di una linea ferroviaria che si sviluppa per 780 chilometri tra Towrgondi, al confine tra Afghanistan e Turkmenistan, e Spin Boldak vicino alla frontiera con il Pakistan. La prima tappa significativa è raggiungere con un tracciato di 115 chilometri, Herat, città settentrionale dell’Afghanistan, da valorizzare come importante snodo logistico. Il Kazakistan si è impegnato a investire poco meno di 500 milioni di euro per sviluppare il progetto, ma già si prefigura l’ipotesi d’istituire un’impresa congiunta di trasporti e logistica da insediare a Herat.
Secondo le autorità kazake la nuova direttrice diventerà un collegamento fondamentale all’interno di un futuro corridoio transfrontaliero che attraverserà l’Afghanistan e costituirà la via più breve per il trasporto merci diretto ai porti del Mar Arabico, nell’Oceano Indiano. Evidentemente la difficile situazione politica interna afghana caratterizzata da una forte componente religiosa oltranzista non viene vista come un ostacolo che possa vanificare queste prospettive commerciali.
La firma del protocollo d’intesa tra Kazakistan e Afghanistan è stata accelerata dalla notizia che riguarda l’avvio dei lavori sulla ferrovia trans-afghana lunga 570 chilometri indirizzata a collegare l’Asia centrale che naturalmente non ha sbocchi diretti sul mare, ai porti del Pakistan. A prezzi 2021 la realizzazione di questa nuova direttrice comporta un investimento stimato in poco più di quattro miliardi di euro. Si prevede che uno dei due rami della ferrovia trans-afghana si collegherà al nodo di Herat offrendo quindi la possibilità di potenziali sinergie tra i due progetti ferroviari.
È sufficiente dare uno sguardo a una cartina geografica per vedere l’ampio respiro di queste iniziative che metterebbero in relazione, partendo da nord, il Kazakistan, l’Uzbekistan, il Turkmenistan, l’Afghanistan e il Pakistan, l’unico di tutti questi Paesi che ha uno sbocco sul mare. Sullo sfondo potrebbe esserci anche l’interesse della Bielorussia che per ragioni geopolitiche ha perso l’accesso ai porti nelle repubbliche Baltiche.
Non sono pochi i progetti in corso per rilanciare le ferrovie in Kazakistan. A fine gennaio 2025 è stato avviato l’esercizio dei treni merci sulla prima parte della nuova linea a doppio binario Dostyk-Moyynty, addirittura in anticipo rispetto alle previsioni. A essere interessata è stata la tratta tra il lago Balqaš e Moyynty di 127 chilometri, mentre l’intera direttrice è lunga 836 chilometri. L’ammodernamento a doppio binario che prevede numerose opere d’arte è stato avviato nel 2022 e sarà completato, secondo le previsioni, entro l’autunno 2025. La linea Dostyk-Moyynty è cruciale per il traffico merci. Dostyk è un importante hub logistico ferroviario al confine con la Cina. A lavori conclusi, la capacità del corridoio così potenziato potrà aumentare di cinque volte rispetto alla situazione precedente agli interventi in corso.
Piermario Curti Sacchi