La mattina del 10 giugno 2022, l’unione dell’autotrasporto Unatras ha inviato una lettera direttamente al presidente del Consiglio, Mario Draghi, oltre che al ministro del Mims (ex Trasporti) Enrico Giovannini e alla sua vice-ministra Teresa Bellanova. Dopo frasi di circostanza, il testo chiarisce l’obiettivo della missiva: sollecitare l’erogazione sia dei 500 milioni di euro già stanziati dal Decreto Energia per permettere agli autotrasportatori di affrontare l’impennata del prezzo del gasolio attraverso un credito d’imposta sull’acquisto del carburante (valido solo per i veicoli industriali con massa superiore a 7,5 tonnellate ed equipaggiati con motori Euro V ed Euro VI), sia delle somme relative all’acquisto di gas naturale e AdBlue.
Ancora oggi, spiega l’unione “le imprese di autotrasporto non hanno potuto godere di alcun sostegno tangibile che pure a loro è dedicato, vedendo di contro nuovamente un’inarrestabile corsa al rialzo dei prezzi dei carburanti che ha annullato anche qualsiasi positivo effetto dello sconto di 0,25 cent/litro gasolio alla pompa, visto che il prezzo finale è tornato al livello insopportabile di 2 euro/litro”. E aggiunge: “Ancora nulla sia stato fatto per mettere fine alla vergognosa speculazione in atto, constatato che il prezzo del barile è stabile o addirittura in lieve discesa mentre alla pompa i prezzi continuano a lievitare enormemente”.
Per ottenere i 500 milioni, basta che l’Agenzia delle Entrate comunichi il codice relativo al credito d’imposta da applicare sul Modello F24. Finora non lo ha fatto e l’8 giugno il ministro Giovannini ha spiegato perché durante un’audizione alla Camera: bisogna aspettare il via libera dalla Commissione Europea. A tale proposito, Unatras afferma che “risulta davvero incomprensibile come, pur essendo all’ultimo miglio per consentire alle imprese una boccata di ossigeno fondamentale, vi siano ancora ritardi e non si conosca lo stato dell’arte di misure suggerite e fortemente volute dalle associazioni di categoria”.
La lettera parla anche delle deduzioni forfettarie per le spese non documentate delle imprese di minori dimensioni - per le quali l’Amministrazione finanziaria non ha ancora definito gli importi - e del pagamento degli incentivi per il rinnovo del parco veicolare e per la formazione, che non sono stati ancora pagati per il 2019. Oltre a chiedere lo sblocco di questi provvedimenti, Unatras chiede un incontro urgente al Mims “per fornire in via prioritaria i dettagli operativi per la pronta esigibilità di tutte le misure messe in campo a favore del settore e consentire di far arrivare alle imprese le risorse nella maniera più tempestiva possibile per la loro stessa sopravvivenza”. In caso contrario, le associazioni “assumeranno tutte le decisioni conseguenti a tutela della categoria”.