La mattina dell’8 maggio 2025, un autista bulgaro di veicoli industriali di 59 anni, ha perso la vita all’interno del polo logistico di Fiano Romano, in provincia di Roma, schiacciato dalla pedana del camion che stava utilizzando per lo scarico di generi alimentari. L’uomo era dipendente di una società di trasporto con sede a Castel San Giorgio, nel salernitano, operante in regime di appalto per conto di un’importante cooperativa della grande distribuzione, la Pac 2000A. L’incidente si è verificato nei magazzini dell’azienda, situati in via Tiberina, mentre l’autotrasportatore era intento a movimentare merce destinata alla rete di supermercati attiva nella Capitale e nel Lazio.
Secondo una prima ricostruzione, la pedana meccanica avrebbe ceduto improvvisamente sotto il peso del carico, travolgendo e uccidendo il conducente sul colpo. Nonostante l’intervento immediato dei colleghi e l’arrivo tempestivo dei soccorsi sanitari dell’Ares 118, dei Carabinieri e dei Vigili del Fuoco, ogni tentativo di rianimazione si è rivelato vano. Il camion è stato posto sotto sequestro per verificare se vi siano state anomalie tecniche o negligenze operative.
L’indagine, coordinata dai carabinieri di Monterotondo e dagli ispettori dello Spresal della Asl Roma 4, vuole chiarire le cause dell’incidente e a verificare la regolarità del rapporto di lavoro dell’autotrasportatore, oltre al rispetto delle norme sulla sicurezza. Il Servizio Prevenzione e Sicurezza del Lavoro sta conducendo accertamenti sulle condizioni del camion, sulle procedure adottate durante lo scarico e sulle eventuali carenze nei dispositivi di protezione o nei sistemi di segnalazione del rischio.
L’episodio ha sollevato immediate reazioni da parte delle organizzazioni sindacali, in particolare dalla Cgil di Roma e del Lazio e dalla Filt Cgil territoriale, che parlano di “strage continua” nei luoghi di lavoro, con particolare riferimento al mondo degli appalti. In una nota congiunta, i sindacati hanno espresso solidarietà alla famiglia e ai colleghi del lavoratore, chiedendo con forza un cambio di passo da parte delle istituzioni e una revisione normativa che metta fine a quella che definiscono una spirale di sfruttamento. Il tema sarà anche al centro della mobilitazione in vista dei referendum previsti per l’8 e il 9 giugno, che mirano a rafforzare le tutele dei lavoratori e contrastare il ricorso distorto agli appalti.
Questo è il terzo incidente mortale nell’autotrasporto avvenuto in aree chiuse al traffico nel giro di pochi giorni. La serie è iniziata il 28 aprile, quando in una cava di marmo di Frantiscritti, in provincia di Massa Carrara, un dumper è precipitato un una scarpata, causando la morte del conducente. Il 6 maggio, un camionista è stato investito dal veicolo di un collega nel piazzale della Dhl di Carpiano, alle porte di Milano, provocando il decesso dell’uomo.