Il Cluster Cargo Aereo (Anama, Assaereo, Assohandlers e Ibar) ha presentato il 26 ottobre 2020 la seconda ricerca sul trasporto aereo delle merci svolta dall’Osservatorio Cargo Aereo, che si articola in diversi capitoli. Quello dedicato all’Europa conferma il ruolo prevalente degli aeroporti tedeschi, che nel 2019 avevano una quota del 32% dell’interno volume caricato e scaricato dalle stive in Europa. Al secondo posto e a notevole distanza troviamo gli scali olandesi (che poi significa Amsterdam) col 15% e al terzo quelli quelli francesi col 13%. Gli aeroporti italiani sono in quinta posizione, col 7% dei volumi, dopo quelli britannici (9%).
Se invece dei volumi movimentati consideriamo il valore delle merci, il vertice della graduatoria non cambia, ma mutano le percentuali. Infatti quella della Germania scende al 24%, quella olandese al 12% e quella francese al 10%, mentre la quota britannica sale al 20%. L'Italia resta al 7%, in compagnia del Belgio (che nei volumi è al 6%). Secondo l’Osservatorio, le cargocity degli aeroporti del Centro-Nord Europa mantengono una posizione predominante grazie a due fattori: ruolo di primo piano anche nelle connessioni passeggeri, soprattutto intercontinentali, e una compagnia di bandiera che fa da traino.
Un ruolo importante è il trasporto aviocamionato, che trasferisce importanti volumi da un’area geografica verso aeroporti situati in altre zone o Paesi. Un fenomeno che colpisce molto l’Italia, perché una parte consistente dell’import-export italiano viaggia su strada da e per scali di altri Paesi europei, dove s’imbarca sugli aerei. La ricerca non mostra numeri perchè i volumi di questo traffico non sono misurabili, mancando un tracciamento preciso.
Dopo i Paesi, la ricerca considera i principali aeroporti europei. In Germania, quello di Francoforte muove circa la metà dei volumi tedeschi (situazione analoga all’Italia con Malpensa), ma Lipsia-Halle ha un importante 24% (a fronte del 9% del 2008) e Colonia-Bonn il 16%, mentre Monaco di Baviera è al quarto posto col 7%. In Francia s’impone lo scalo parigino di Charles De Gaulle, che dal 2008 al 2019 è aumentato il traffico del 45%. La ricerca considera anche l’andamento dei traffici merci nei principali aeroporti europei tra il 2018 e il 2019, quindi prima della crisi causata dalla Covid-19, che mostra una flessione del tre percento.