La febbre dei noli ha colpito nella prima settimana di giugno 2025 il trasporto marittimo dei container, causata dalla tregua dei dazi annunciata da Trump, che ha causato una corsa alle spedizioni dalla Cina all’Europa e agli Stati Uniti. Il termometro di questa condizione patologica è il World Container Index diffuso da Drewry il 5 giugno 2025, che mostra un aumento settimanale dell’indice composito, che raccoglie tutte le rotte esaminate, del 41%.
Ma questo non è il valore massimo, perché il nolo per container da 40 piedi da Shanghai a Los Angeles è aumentato di ben il 57% in sette giorni, balzando da 3.737 a 5.876 dollari per feu. Di poco inferiore è l’aumento della tariffa da Shanghai a New York: +37%, portando il valore medio da 5.172 a 7.164 dollari per feu. Che questa impennata derivi dai dazi statunitensi lo mostra l’andamento della rotta inversa: il nolo da Los Angeles a Shanghai è rimasto inchiodato a 716 dollari.
La paura dei dazi contagia anche i trasporti dalla Cina all’Europa, anche se in misura leggermente inferiore. In questo caso, l’aumento percentuale maggiore è tra Shanghai e Genova, dove il valore è balzato in una settimana da 2.939 a 4.068 dollari per feu (+38%). Una spedizione spot dal porto cinese a Rotterdam è cresciuta del 32%, da 2.159 a 2.845 dollari. Cresce, anche se in misura inferiore, la tariffa nella rotta inversa da Rotterdam a Shanghai: +10% a 509 dollari.
Calma piatta vige invece sulla rotta trans-atlantica, dove il nolo spot medio da Rotterdam a New York è aumentato del due percento a 1.977 dollari per feu, mentre in direzione inversa è addirittura calato dell’uno percento a 821 dollari e questo è l’unico valore in rosso della settimana. Per il futuro è difficile fare previsioni, perché ormai la politica di Trump sui dazi è imprevedibile. Drewry si avventura in una visione secondo cui nella seconda metà dell’anno i noli potranno diminuire.