Il cosiddetto “riallineamento fiscale” delle accise sui carburanti ha compiuto il 23 gennaio 2025 un passo in avanti con l’approvazione del provvedimento da parte della Commissione Finanze del Senato. L’accisa italiana sul gasolio ammonta a 0,61 euro al litro, contro una media europea di 0,53 euro, mentre per la benzina l’accisa è di 0,72 euro al litro, leggermente superiore alla media europea di 0,68 euro. Questo squilibrio è alla base della proposta di riallineamento, che all’inizio dovrebbe comportare un aumento di uno o due centesimi al litro per il gasolio e un’uguale riduzione per la benzina.
Nonostante il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti abbia definito l’operazione “sostanzialmente neutra” per i conti pubblici, le prime fasi del processo potrebbero avere un impatto differente, soprattutto considerando il consumo sproporzionato di gasolio rispetto alla benzina: circa 28 miliardi di litri contro 11 miliardi all’anno. Secondo le stime, lo spostamento di un centesimo di accisa dal gasolio alla benzina garantirebbe un maggior gettito fiscale di 170 milioni di euro. A regime, il completamento del riallineamento potrebbe generare un incasso aggiuntivo per lo Stato di almeno 600 milioni di euro.
L’aumento dell’accisa sul gasolio potrebbe però avere conseguenze negative per il l’autotrasporto merci, dove il carburante rappresenta una delle principali voci di costo (intorno al 30%, secondo le dimensioni delle imprese). Quindi l’aumento spingerà gli autotrasportatori ad aumentare le tariffe del trasporto, con un effetto a catena sui consumatori e quindi sull’inflazione, tenendo conto che l’84% delle merci trasportate all’interno dei confini nazionali viaggia su strada.
Le associazioni dell’autotrasporto si sono già espresse nei mesi scorsi contro questo provvedimento. Nell’ottobre del 2024 Unatras ha segnalato la preoccupazione degli operatori per un eventuale aumento dei costi e dal Governo sono giunte rassicurazione sull’esclusione del settore dall’aumento dell’accisa sul gasolio, senza però precisare come ciò sarebbe avvenuto. Per ora, infatti, non ci sono stati annunci su eventuali modifiche della disciplina del rimborso parziale delle accise (che comunque riguarda una parte minoritaria del parco dei veicoli industriali).