Nella notte tra il 7 e 8 marzo 2020 il Presidente del Consiglio ha firmato il Decreto che limita gli spostamenti in Lombardia e in quattordici province esterne alla Regione ( Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia). Il Decreto non cita neppure una volta il trasporto delle merci e fin dalle prime ore di domenica molti operatori si sono chiesti come trasportare da e per la nuova Zona Arancione.
Aggiornamento: Il Governo ha comunicato in una nota esplicativa al Decreto che "Le merci possono entrare ed uscire dai territori interessati. Il trasporto delle merci è considerato come un'esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può quindi entrare e uscire dai territori interessati e spostarsi all'interno degli stessi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci".
La mattina stessa è intervenuto il presidente di Fai Conftrasporto, Paolo Uggè, che ha reso pubblica un nota inviata al Presidente del Consiglio, alla ministra dell’Interno e a quella dei Trasporti. Il testo esordisce affermando che il Decreto, pur rispondendo alla grave situazione sanitaria, “sta provocando una grave crisi, difficilmente recuperabile nel tempo, nel settore delle imprese di trasporto e della logistica”. Ciò si concreta in “licenziamenti, perdite di commesse e mancanza di rifornimenti”.
Dopo avere illustrato la situazione, Uggè afferma che “le misure a dir poco sono confuse e talvolta incomprensibili”, aggiungendo che “pare manchi la chiarezza necessaria e soprattutto che si sia voluto fare di tutta l’erba un fascio”. Conftrasporto chiede da giorni “norme semplici e chiare”, ma il risultato è stato “confusione, norme contraddittorie e talvolta in contrasto una con l’altra”. Insomma, Uggè lo definisce “un pasticcio”. I camion, precisa il presidente di Conftrasporto “non sono portatori di virus bensì di cibo e di materie prime”.
Al termine della comunicazione, Uggè chiede un “coordinamento unico che dia certezze alle imprese e alle persone, onde evitare che vengano emanate ulteriori disposizioni dalle singole unità territoriali. Il che aggraverebbe ancora di più la situazione”.