L’Unione Europea non si piega ai voleri di Trump, che quindi la minaccia con dazi del 50% sulle importazioni a partire dal primo giugno 2025. Il presidente statunitense lo ha scritto sul suo social network Truth (“verità” in italiano, “pravda” in russo) il 23 maggio maggio, sostenendo che le attuali discussione tra Usa e UE non stanno portando risultati. Secondo quanto afferma lo stesso Trump, le sue richieste vanno ben oltre la questione dei dazi. Egli critica infatti le "potenti barriere commerciali, le imposte sull'Iva, le ridicole sanzioni aziendali, le barriere commerciali non monetarie, le manipolazioni monetarie e le cause legali ingiuste e ingiustificate contro le aziende americane". Insomma, secondo Washington, l’Unione dovrebbe abolire l’Iva, le sanzioni alle multinazionali statunitensi che eludono le norme fiscali e quelle sulla privacy e le cause contro le stesse.
Le prime vittime di queste dichiarazioni sono però le imprese statunitensi, visto che dopo che sono apparse sul social network i futures per l'indice S&P 500 sono scesi dell'1,1% mentre i futures del Nasdaq 100 sono scesi dell'1,3%, secondo quanto scrive Bloomberg. Eppure dalle indiscrezioni sui colloqui, emerge che Bruxelles abbia mostrato aperture verso Washington. La stessa Bloomberg riferisce che “il nuovo quadro comprende proposte che tengono conto degli interessi degli Stati Uniti, tra cui i diritti internazionali del lavoro, gli standard ambientali, la sicurezza economica e la graduale riduzione a zero delle tariffe da entrambe le parti per i prodotti agricoli non sensibili e per i beni industriali”.
L’agenzia prosegue spiegando che “la proposta delineava anche i settori in cui Stati Uniti e Unione Europea potrebbero collaborare, come gli investimenti reciproci e gli appalti strategici nei settori dell'energia, dell'intelligenza artificiale e della connettività digitale”. Ciò però non basta, perché il Segretario al Commercio Howard Lutnick ha affermato il 21 giugno che alcune trattative commerciali si erano rivelate “impossibili”.
Ora si attende la risposta di Bruxelles alla minaccia di Trump. Prima che fosse espressa, l’Unione aveva già preparato alcune misure nel caso in cui i negoziati non avessero un esito ritenuto soddisfacente. Il programma prevede di colpire esportazioni statunitensi del valore di 107 miliardi di dollari (95 miliardi di euro) con dazi aggiuntivi in risposta alle imposte "reciproche" di Trump e ai dazi del 25% su automobili e alcuni componenti. All’inizio di maggio, la Commissione Europea ha rinviato di novanta giorni l’applicazione di questi provvedimenti.






























































