Tra ritardi, polemiche e precoci dimissioni, la vicende dalla nomina dei presidenti delle Autorità di Sistema Portuale ha creato una grande confusione, che ancora oggi non si è totalmente dissipata. Dopo la designazione da parte del ministro dei Trasporti, i candidati devono passare in Parlamento per ottenere il parere consultivo. E qua la navigazione si è incagliata per mesi a causa di conflitti interni alla maggioranza di Governo, mentre gli operatori e i sindacati chiedevano con sempre maggiore insistenza una nomina rapida. È vero che il voto parlamentare non è necessario, ma evidentemente il ministro dei Trasporti non ha voluto forzare la mano con i suoi stessi alleati.
Mentre le Commissioni parlamentari rinviavano il voto, il ministro dei Trasporti ha trovato un espediente: nominare i candidati presidenti commissari straordinari, che è un modo per iniziare a farli lavorare, ma anche per rendere più difficili eventuali colpi di mano nelle commissioni parlamentari sui nomi già designati. A luglio finalmente la situazione si è sbloccata, forse grazie all'avvicinarsi della pausa di agosto. Il 19 luglio la Commissione IX (Trasporti) della Camera ha “liberato” quattro candidati e il 29 luglio altri cinque. Con qualche esito paradossale.
È il caso della votazione su Francesco Mastro (Asp del Mare Adriatico Meridionale), approvato il 19 luglio con cinque voti favorevoli e 25 astenuti. Lo stesso giorno è andata meglio a Matteo Paroli (Asp del Mar Ligure Occidentale), che ha incassato 21 voti favorevoli e sole due astensioni. Egli è finora l’unico a essere stato nominato presidente da un Decreto ministeriale. Sempre il 19 luglio hanno ottenuto il via libera Raffaele Lastrofa (Asp Mar Tirreno centro-Settentrionale) con 28 voti favorevoli, due contrari e quattro astensioni e Bruno Pisano (Asp Mar Ligure Orientale), che ha ha ricevuto un solo voto contrario e sei astenuti. In lista c’era anche Davide Gariglio (Asp Mar Tirreno Settentrionale), ma la sua votazione non è avvenuta per la chiusura della seduta.
Gariglio è stato poi “recuperato” nella seduta del 29 luglio, sempre della IX Commissione della Camera, ma anche in questo caso gli astenuti (18) sono stati superiori ai favorevoli (6). È la stessa configurazione di voto che ha approvato Giovanni Gugliotti (Asp del Mar Ionio) e Francesco Benevolo (Asp Mare Adriatico Centro-Settentrionale), mentre un consenso più ampio hanno ottenuto Francesco Rizzo (Asp dello Stretto), che ha incassato 16 favorevoli, un contrario e sette astenuti ed Eliseo Cuccaro (Asp Mar Tirreno Centrale), con ben 17 favorevoli e solo un contrario.
I passi successivi non dovrebbero incontrare intoppi: la firma del Decreto di nomina da parte del ministro dei Trasporti, la registrazione alla Corte dei Conti, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e l’insediamento, necessario per ricostituire o aggiornare gli organi di governo portuale. Il vice-ministro ai Trasporti, Edoardo Rixi, ha assicurato che il percorso di tutte le nomine sarà completato entro la metà di agosto.
Tutto bene, quindi? Non proprio, perché nel frattempo sono apparsi due nodi. Il primo riguarda le dimissioni annunciate il 29 luglio dal commissario straordinario dell’Asp del Mare Adriatico Orientale (Trieste e Monfalcone). Egli era il designato alla presidenza, ma ora l’intera procedura deve ricominciare da capo. Quindi il ministro deve selezionare un nome, concordarlo con gli Enti locali e poi presentarlo al Parlamento. E nel frattempo deve trovare una guida provvisoria per l’Autorità.
La seconda questione riguarda Eliseo Cuccaro. Come abbiamo visto è il candidato che ha ottenuto il maggior consenso al Parlamento, ma non sembra ottener altrettanto fuori. La sue candidatura è stata subito criticata da Emanuele Grimaldi, il quale sostiene che è in conflitto d’interessi: è stato fino al 15 luglio – quando venne nominato commissario straordinario dell’Asp - l’amministratore delegato della compagnia marittima Alilauro. Sempre per questo motivo il Movimento 5 Stello ha inviato una segnalazione formale all’Autorità Nazionale Anticorruzione. Comunque vada questa vicenda, governare i porti di Napoli e Salerno sotto lo sguardo truce del principale armatore italiano non sarà semplice.




























































