Autostrade per l’Italia introdurrà dal 3 novembre 2025 un divieto di sorpasso sperimentale per i veicoli industriali con massa complessiva superiore a 12 tonnellate lungo il tratto toscano dell’autostrada A1, tra i caselli di Incisa-Reggello (Firenze) e Chiusi (Siena). Il provvedimento, che interessa circa novanta chilometri in entrambe le direzioni di marcia, interessa uno dei segmenti più trafficati e complessi dell’intera rete autostradale nazionale.
Il tratto in questione è a due corsie per senso di marcia, privo di gallerie ma con una conformazione orografica articolata, e registra una quota di traffico pesante pari a circa il 30% del totale, superiore alla media nazionale. Autostrade per l’Italia ha spiegato che la sezione tra Firenze Sud e Incisa è ancora priva della terza corsia di marcia, attualmente in costruzione, e che solo il 22% della rete da essa gestita dispone di divieti permanenti di sorpasso per mezzi pesanti, concentrati però su tratti in galleria o con forti dislivelli.
Il divieto ha carattere sperimentale e durerà sei mesi. Al termine del periodo, Autostrade per l’Italia, insieme al ministero dei Trasporti, agli enti locali e alle prefetture, valuterà i dati raccolti per decidere se renderlo permanente o eventualmente estenderlo ad altri tratti analoghi. La scelta del segmento toscano risponde alla necessità di sperimentare il provvedimento su un tratto rappresentativo per traffico e caratteristiche tecniche.
L’introduzione del divieto è stata accelerata dal grave incidente del 4 agosto 2025, quando un’ambulanza della Misericordia di Terranuova Bracciolini fu travolta da un camion nel tratto aretino dell’A1, provocando tre vittime e quindici feriti. L’episodio ha spinto istituzioni e comunità locali a richiedere un intervento urgente per ridurre i rischi legati al transito dei mezzi pesanti. Il divieto di sorpasso prevede sanzioni fino a 666 euro, la sospensione della patente da uno a tre mesi e la decurtazione di dieci punti. La Polizia Stradale, in collaborazione con le prefetture, garantirà i controlli lungo il tratto interessato.
L’associazione degli autotrasportatori Fiap ha immediatamente reagito al provvedimento, definendolo una “misura unilaterale che penalizza il trasporto e la logistica”. Il segretario generale Alessandro Peron dichiara che “non si può parlare di sperimentazione se mancano condivisione, trasparenza e valutazioni indipendenti sugli impatti economici e logistici”. L'associazione stima che il divieto “potrebbe determinare un aumento dei tempi di percorrenza fino a trenta minuti per tratta, con ripercussioni sui costi del carburante, sui turni di guida degli autisti e sulla puntualità delle consegne”. Fiap chiederà un intervento urgente del ministero dei Trasporti per convocare un tavolo di confronto.
































































