Il 17 settembre 2025 il Gruppo Fs ha firmato con Enac un protocollo d’intesa triennale per utilizzare droni nel controllo di rete ferroviaria e stradale, con impiego di voli Bvlos (senza contatto visivo col drone) per ispezioni in aree difficili, raccolta dati in tempo reale, formazione e procedure di sicurezza e certificazione. L’attuazione passerà da accordi di progetto e da un tavolo tecnico con le società operative del gruppo, che individuerà scenari d’uso su manutenzione infrastrutture e treni, gestione delle emergenze, controllo stazioni e flussi di passeggeri e ottimizzazione dei processi logistici.
Sempre Italia, oltre a questo protocollo Fs–Enac, la società autostradale Autostrade per l’Italia ha avviato il progetto Falco per il controllo del traffico sulle autostrade A26 e A10 con operazioni Bvlos da remoto. Tra agosto 2023 e luglio 2024 ha svolto 1.407 interventi. Queste iniziative italiane s’inseriscono in un quadro europeo in rapida evoluzione, in cui i servizi con droni sono attesi a raggiungere 14,5 miliardi di euro e 145mila occupati entro il 2030 (secondo la Commissione Europea).
In ambito europeo, sul fronte ferroviario, il progetto Radius, finanziato dall’Agenzia Spaziale Europea con 2,9 milioni di euro, ha sviluppato una flotta di droni per il controllo degli impianti di segnalamento con sensori avanzati, comunicazioni wireless e stazioni di attracco automatico lungo i binari per ricarica e sincronizzazione dati: I test avvenuto in Portogallo tra 2022 e 2024 hanno già validato ispezioni frequenti senza interferenze al traffico. Il programma Drones4safety, sostenuto da Horizon 2020 con 3,5 milioni di euro e nove operatori in cinque Paesi, gli “sciami” autonomi di droni si auto-ricaricano da linee elettriche, usano intelligenza artificiale per individuare guasti e inviano rilievi al cloud per la pianificazione in continuo.
Le implementazioni nazionali mostrano già una certa maturità tecnologica. In Gran Bretagna, Network Rail ha esteso il controllo su circa 32mila chilometri di linea con una soluzione di “digital tethering” per voli Bvlos anche in aree con Gps/Gnss instabile. In questo caso, la priorità è la gestione delle intrusioni, che generano oltre 1,5 milioni di minuti di ritardo annui dal 2024. Il video in tempo reale consente interventi più rapidi, già sperimentati a Inghiramo New Stretto.
In Germania, Deutsche Bahn ha impegnato 6,3 miliardi di euro per digitalizzazione di segnalamento e sicurezza e usa droni per rilievi sulla Riediranno, creando nuvole di punti 3d e ortofoto, mentre il sistema e-check con 32 telecamere e intelligenza artificiale accelera di dieci volte l’ispezione dei treni Ice. In Spagna, Rende ha bandito 3,5 milioni di euro per 76.720 ore di volo dedicate alla sorveglianza dei tracciati con zoom e termografia per operazioni notturne. In Polonia, Pop Cargo ha ridotto i furti del 44% grazie a una rete di droni installati ogni 30 km, con copertura 24/7. In Svizzera le Ffs impiegano oltre 80 droni con più di cento piloti per controllare pendii e frane, usando il sistema hill scan per misurazioni centimetrica degli spostamenti.
L’uso dei droni ha un impatto economico e operativo importante per i gestori d’infrastrutture. Network Rail punta a ridurre parte dei 1,9 miliardi di sterline (2,19 miliardi di euro) spesi annualmente per rimediare a eventi esterni alla rete. Un drone può ispezionare 5 km di linea in 40 minuti contro un’ora e mezza con almeno due operatori. Le esperienze europee riportano riduzioni superiori al 30% dei costi di controllo e sorveglianza, superfici controllate oltre cinque volte maggiori e riduzioni di oltre il 35% delle interruzioni di servizio. La sicurezza del personale è un altro fattore fondamentale: Network Rail indica che un addetto viene investito da un treno ogni 18–24 mesi durante sopralluoghi, mentre le ispezioni da remoto eliminano quasi del tutto questo rischio.
Bisogna però ancora completare il quadro delle regole dei voli dei droni su queste infrastrutture. Easa ha precisato nel 2024 che il sorvolo delle ferrovie è possibile mantenendo almeno venti metri di quota e riducendo al minimo i tempi di attraversamento. I Regolamenti Europei 2019/945 e 2019/947 adottano un approccio basato sul rischio con categorie “open”, “specific” e “certified”, mentre U-space, operativo da gennaio 2023, abilita la gestione coordinata del traffico droni. La Strategia europea per i droni 2.0 del 2022 definisce 19 azioni bandiera in nove capitoli, dalla capacità dello spazio aereo alla sostenibilità e all’accettazione sociale, con l’obiettivo d’integrare i servizi droni nella vita quotidiana entro il 2030.
































































