L’autotrasporto spagnolo è in lutto per la morte improvvisa di Oti Cabadas González, conosciuta sui social come CocoTruckerGirl, deceduta lunedì 27 ottobre 2025 a soli 41 anni a seguito di un ictus emorragico cerebrale. La camionista si trovava ad Alcañiz, in Aragona, dove aveva partecipato alla decima edizione della Quedada de Camiones Clásicos y Americanos, uno dei principali raduni di camion classici e americani del Paese, svoltosi il fine settimana del 25-26 ottobre presso il circuito MotorLand Aragón.
Dopo aver preso parte alle attività dell’evento, Oti ha cominciato ad accusare forti mal di testa durante il viaggio di ritorno verso casa. Trasportata d’urgenza in elicottero all’Hospital Universitario Miguel Servet di Zaragoza, è deceduta nonostante i tentativi dei medici di salvarle la vita. La notizia della sua scomparsa ha scosso profondamente il settore del trasporto spagnolo, dove Oti era diventata negli ultimi anni un volto simbolico della professione e un punto di riferimento per la promozione della parità di genere.
Nata a Fornelos de Montes, in Galizia, e residente a Palencia, Castiglia e León, Oti Cabadas aveva intrapreso la carriera di camionista a 22 anni, dopo aver lavorato nella ristorazione. Era rimasta affascinata dal mondo dei trasporti grazie ai racconti dei conducenti che frequentavano il bar dove lavorava e, soprattutto, dopo un viaggio con il futuro marito, anch’egli autista. Da allora aveva trascorso quasi vent’anni alla guida di mezzi pesanti, costruendo una reputazione di grande professionalità e dedizione al mestiere.
In un settore ancora fortemente maschile – in Spagna le donne rappresentano appena il 2% dei conducenti professionali, contro il 7% in Italia e il 5% in Germania – Oti aveva raccontato con lucidità le difficoltà affrontate dalle camioniste, dalle discriminazioni nei processi di assunzione ai pregiudizi culturali. In più occasioni aveva ricordato come, all’inizio della sua carriera, alcune aziende rifiutassero di assumere donne alla guida, e come la determinazione fosse stata per lei l’unico modo per superare tali barriere.
Con il suo profilo pubblico CocoTruckerGirl - seguito da oltre 300mila persone su Instagram, TikTok e Facebook e Youtube - Oti era riuscita a portare al grande pubblico una rappresentazione autentica della vita dei camionisti. Nei suoi video mostrava il lavoro quotidiano in cabina, i lunghi viaggi, le difficoltà logistiche e i momenti di libertà sulla strada. Il suo tono diretto e ironico, unito alla spontaneità e al celebre gesto dei “viernes de morrete rojo” – il rossetto rosso del venerdì con cui celebrava la fine della settimana – avevano contribuito a creare una comunità coesa e solidale di conducenti.
Oltre alla sua attività di comunicazione, Oti aveva partecipato a numerosi progetti dedicati alla formazione e alla parità di genere. Fu ambasciatrice di Eurowag e collaborò con iniziative come il Nanogrado de Transporte 4.0, finalizzate alla modernizzazione e digitalizzazione del settore. Partecipò anche a campagne di sicurezza stradale e alla promozione della conciliazione tra lavoro e vita privata.
La camionista galiziana fu inoltre una voce attiva nel Congreso de la Mujer en el Transporte, dove partecipò a più edizioni come relatrice, sottolineando la necessità di migliorare la sicurezza nelle aree di sosta e di rendere più accessibile il mestiere alle nuove generazioni di donne. In uno dei suoi interventi, affermò che “per essere una donna camionista servono due elementi fondamentali: formazione e passione, perché il camion non è solo un lavoro ma una vocazione”.
Il suo impegno le valse la stima di colleghi e aziende del settore, in particolare d’Iveco, con cui collaborava dal 2019. In un messaggio pubblicato dopo la sua scomparsa, il marchio ha scritto: “Dal 2019 abbiamo avuto la fortuna di conoscere una donna che ha iniziato a condividere la sua vita al volante come un hobby e ha finito per ispirare un’intera comunità. Per Iveco non era solo Coco, ma Oti: collega, amica e parte della nostra famiglia sulla strada”.
Anche la Confederación Española de Transporte de Mercancías ha espresso profondo cordoglio: “Oggi è un giorno molto triste. Oti fu un esempio per tutti noi, per la passione con cui visse la sua professione e per la gioia che trasmetteva”. L’Asociación del Transporte Internacional por Carretera l’ha ricordata come una figura che incarnava “tutti i valori che rendono dignitosa questa professione: amore per il lavoro, impegno, professionalità, rispetto e vicinanza verso gli altri”.
La notizia della sua morte ha generato centinaia di messaggi di tributo da parte di colleghi e appassionati, che hanno riempito i social di ricordi e fotografie dei suoi viaggi. “Lasci un grande vuoto in un mondo che si ama solo se si è un po’ pazzi”, ha scritto un camionista. “Il tuo sorriso e il rossetto rosso resteranno per sempre simbolo di forza e autenticità”, si legge in un altro messaggio. Oti Cabadas ha rappresentato un punto di svolta nella percezione pubblica del lavoro su strada, rendendo visibile la realtà delle camioniste e contribuendo a cambiare l’immagine di un mestiere ancora percepito come esclusivamente maschile.


































































