Le politiche attuate dal Governo spagnolo per ridurre i tempi di pagamento ai servizi di autotrasporto sembrano funzionare: ad agosto 2025 per la prima volta il tempo medio è sceso sotto la soglia dei sessanta giorni. Lo mostrano i dati pubblicati dall’Osservatorio permanente della morosità e dei pagamenti nel settore del trasporto su strada, elaborato dall’associazione dell’autotrasporto Fenadismer in collaborazione con la Fundación Quijote para el Transporte, secondo cui la media nel mese è stata di 58 giorni.
L’analisi mostra una tendenza positiva avviata a inizio 2025 e consolidata mese dopo mese. Nonostante il progresso, resta ancora lavoro da fare. Infatti, la quota di aziende che non rispettano la normativa contro la morosità resta elevata: ad agosto il 49% dei committenti e intermediari ha superato i sessanta giorni di pagamento. Nella maggior parte dei casi (81%) il ritardo è stato contenuto tra 60 e 90 giorni, ma persiste un 7% di operatori che continuano a pagare con scadenze superiori a 120 giorni, una percentuale comunque inferiore a quella registrata nel 2022, quando superava il 20%.
Ma le buone notizie per gli autotrasportatori spagnoli finiscono qua, perché il 16 settembre il ministero dei Trasporti ha diffuso gli aggiornamenti degli Osservatori sui costi, i prezzi e l’attività del trasporto di merci su strada relativi al secondo trimestre del 2025. Dall’analisi emerge un leggero aumento dei costi di esercizio, compensato comunque dall’aumento dei corrispettivi percepiti dai trasportatori. Appare però una nuova frenata dell’attività, che interessa tanto i flussi internazionali quanto quelli nazionali.
Nel dettaglio, al 31 luglio 2025 i costi di esercizio dell’autotrasporto mostrano una variazione positiva trainata soprattutto da assicurazioni (+8,8%) e gasolio (+1,6%), mentre i costi finanziari segnano un calo del -4,2%. Il costo unitario per chilometro percorso da un veicolo articolato per carichi generali si attesta così a 1,30 €/km, che sale a 1,52 €/km se calcolato sul chilometro caricato. Su base annua l’incremento medio rispetto allo stesso trimestre del 2024 è pari allo 0,4%. La struttura dei costi vede la voce carburante al 28,8% del totale, inferiore a quella del personale e diarie che resta prevalente con il 33,5%. L’esercizio annuale di un autoarticolato per carichi generici comporta oggi un costo complessivo di 156.951,13 euro.
I prezzi medi percepiti dai trasportatori sono aumentati del +5,3% rispetto al secondo trimestre del 2024, con variazioni diverse a seconda delle percorrenze: +7,3% nei trasporti fino a 100 km, +3,1% tra 100 e 200 km, +3% tra 200 e 300 km e +3,5% oltre i 300 km.
Sul fronte dell’attività, la rilevazione condotta su un campione di mille imprese evidenzia una riduzione complessiva del 4,9% in termini di tonnellate-chilometro prodotte rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. L’unico segmento in crescita è quello intra-regionale (+2,4%), mentre segnano cali il trasporto nazionale (-7,8%) e soprattutto quello internazionale (-8,2%), in linea con la contrazione già osservata nei trimestri precedenti. In termini di tonnellate movimentate, si registra un aumento complessivo del +1,5%, sostenuto ancora una volta solo dal trasporto intra-regionale (+7,4%), mentre risultano negativi i dati del nazionale (-6,5%) e dell’internazionale (-11%).


































































