Concentrare ogni sforzo istituzionale affinché l’Italia recepisca il Regolamento UE 1055/2020, che impone alle imprese di autotrasporto di disporre di un numero di addetti e di veicoli proporzionato al fatturato: è la richiesta rilanciata da Assotir durante il convegno “Filiera logistica: dare valore all’autotrasporto”, che si è svolto il 9 ottobre 2025 alla Camera dei Deputati. La presidente dell’associazione degli autotrasportatori, Anna Vita Manigrasso ha esortato Governo e Parlamento a impegnarsi per una misura che, oltre a tutelare i veri autotrasportatori, è uno strumento decisivo contro l’intermediazione parassitaria, definita una vera e propria zavorra per il mercato.
Manigrasso ha ricordato che in Italia è ancora possibile operare nel trasporto pur disponendo di un solo mezzo e gestendo contratti di valore anche elevato, poi ceduti in subvezione. Una situazione che, secondo la presidente di Assotir, alimenta un sistema di intermediazioni eccessive, in una fase in cui il mercato tende a concentrarsi nelle mani di grandi gruppi, spesso di natura multinazionale. In questo scenario, la battaglia per il recepimento del Regolamento europeo assume, per l’associazione, un valore strategico: serve a difendere la struttura diffusa dell’autotrasporto e a contrastare la progressiva marginalizzazione delle imprese di piccole e medie dimensioni.
Manigrasso ha anche ricordato che la procedura nazionale di recepimento ha subito diversi arresti: le deleghe dei due precedenti Governi sono decadute e la bozza predisposta dall’attuale Esecutivo è ferma da due anni. Secondo la presidente, i tempi residui per completare il percorso, pari a diciotto mesi, sono limitati e richiedono un’azione rapida per l’approvazione del testo da parte del Governo e il successivo esame parlamentare.
Durante il convegno è stato richiamato anche il principio della responsabilità condivisa tra committente e vettore, previsto dal Decreto Legislativo 286/2005, e l’opportunità di reintrodurre la scheda di trasporto per rafforzare i controlli sulla legalità dei rapporti contrattuali. Secondo il professor Massimo Campailla, docente di diritto della navigazione e dei trasporti all’Università di Trieste, la digitalizzazione oggi renderebbe più agevole la gestione documentale, superando le difficoltà operative che in passato avevano portato all’abrogazione dello strumento.
Nel suo intervento conclusivo, il segretario generale di Assotir, Claudio Donati, ha ribadito la necessità di definire regole chiare per il mercato del trasporto, in modo che la concorrenza tra imprese avvenga nel rispetto della legalità e della sicurezza. Donati ha stimato che l’intermediazione nel settore valga tra 4 e 5 miliardi di euro su un totale di circa 60 miliardi di euro di valore complessivo del comparto, sottolineando che la disciplina deve prevedere l’obbligo per gli intermediari di disporre di personale e mezzi adeguati al volume d’attività. Ha inoltre invocato un meccanismo di tracciabilità delle merci che renda trasparente l’intera filiera, evidenziando come, nonostante i moderni strumenti di rilevazione delle ore di guida, dei consumi e dei pedaggi, restino ancora opachi i passaggi tra i diversi soggetti che partecipano al ciclo del trasporto.































































