La messa a terra a tempo indeterminato dell’intera flotta di aerei cargo MD-11F sta riducendo la capacità operativa di FedEx e Ups in una fase dell’anno caratterizzata da volumi crescenti, con ripercussioni sulle reti aeree intercontinentali e sui collegamenti espressi più sensibili. La misura è stata decisa dopo l’incidente del 7 novembre 2025 a Louisville, quando un MD-11F di Ups è precipitato pochi istanti dopo il decollo causando la morte di quattordici persone, tra membri dell’equipaggi e a terra. Il provvedimento prolungato è destinato a incidere sull’organizzazione dei trasporti nei giorni a ridosso del Natale, pur senza generare, secondo gli operatori del settore, un impatto diretto sulla disponibilità dei prodotti nei punti vendita.
Secondo i dati citati da analisti statunitensi, la flotta MD-11 rappresentava circa il 9% degli aerei di Ups e il 4% di quelli attivi in FedEx. Nonostante l’incidenza relativamente contenuta, il ruolo della tipologia widebody negli spostamenti di lungo raggio spiega il rallentamento di alcuni flussi, soprattutto sulle tratte che non dispongono di alternative immediate. Per compensare la riduzione di capacità, entrambe le aziende stanno ricorrendo a noleggi esterni, una scelta che comporta un aumento dei costi operativi e una gestione più complessa degli orari di volo. FedEx sta inoltre impiegando aeromobili di riserva e spostando parte dei carichi nelle stive di aerei passeggeri, mentre Ups rinvierà a gennaio una valutazione degli oneri aggiuntivi sostenuti durante il periodo di picco.
La ridotta disponibilità di aerei widebody dedicati al trasporto merci si inserisce in un mercato già caratterizzato da carenza di velivoli usati e da ritardi nelle consegne dei nuovi modelli di Boeing e Airbus. FedEx e Ups dispongono di alcuni Boeing più piccoli in deposito, ma non bastano a sostituire in modo equivalente la capacità dell’MD-11F, impiegato con intensità soprattutto nelle settimane che precedono il Natale. La possibilità di reindirizzare parte dei traffici sulle reti stradali garantisce un margine di flessibilità negli Stati Uniti, mentre restano più critiche le tratte internazionali.
Contestualmente, il rapporto preliminare del National Transportation Safety Board ha indicato che la causa principale dell’incidente del 7 novembre riguarda il cedimento strutturale della staffa di supporto del motore sinistro. Le crepe da fatica individuate nel pilone hanno portato al distacco improvviso del motore numero 1 durante la fase di decollo, innescando una perdita di controllo che ha fatto precipitare il velivolo dopo aver raggiunto un’altezza di circa dieci metri. Le immagini delle telecamere di sorveglianza confermano la sequenza di eventi, con il distacco del motore, l’incendio immediato e l’impatto contro edifici situati oltre la pista.
Il Ntsb ha richiamato come riferimento un precedente storico, l’incidente del volo American Airlines 191 del 1979, nel quale un cedimento analogo dell’aggancio del motore aveva portato alla separazione dell’unità propulsiva dall’ala. Il parallelo mira a contestualizzare la rilevanza del difetto strutturale riscontrato nell’MD-11F di Ups, che aveva svolto regolare manutenzione poche settimane prima in una base specializzata del Texas. Secondo le norme statunitensi vigenti, il componente coinvolto non aveva raggiunto la soglia di cicli di volo che impone controlli aggiuntivi, un elemento che sarà oggetto di approfondimento nelle fasi successive dell’inchiesta.
Le Autorità hanno sequestrato i registratori di volo e l’intero pilone distaccato, ora sottoposti a ulteriori analisi. Il rapporto preliminare è stato pubblicato in meno di tre settimane, ma l’indagine conclusiva richiederà fino a due anni. In attesa degli esiti definitivi, la Federal Aviation Administration ha imposto controlli rigorosi ai 167 velivoli delle serie MD-11 e DC-10 operativi negli Stati Uniti, provvedimento che coinvolge tutti gli operatori e non solo Ups.
L’impatto dell’incidente è stato particolarmente grave sul territorio: oltre ai tre membri dell’equipaggio hanno perso la vita undici persone a terra colpite dall’aereo e dall’esplosione che ha interessato anche un deposito di carburanti e un’area destinata ai veicoli industriali. Ntsb non attribuisce responsabilità individuali nelle fasi preliminari, ma è probabile che raccomandi rafforzamenti nelle procedure di ispezione e nei protocolli di manutenzione dei velivoli appartenenti alla stessa famiglia. Boeing, che ha ereditato il programma MD-11, sta collaborando con le Autorità statunitensi e con gli operatori coinvolti.































































