Prosegue la discesa del cargo aereo globale, che a giugno 2019 ha segnato l'ottavo mese consecutivo e una percentuale del 4,8% misurata in termini di tonnellate per chilometri. "Il commercio globale continua a soffrire a causa delle tensioni commerciali, in particolare tra Stati Uniti e Cina", spiega il direttore generale e Ceo della Iata, Alexandre de Juniac. "Di conseguenza, i mercati del trasporto aereo di merci continuano a contrarsi. Nessuno vince una guerra commerciale. Le frontiere aperte al commercio diffondono una prosperità sostenuta. È su questo che i nostri leader politici devono concentrarsi". A livello regionale il calo è generalizzato con l'eccezione dell'Africa, che è l'unico mercato in positivo. La flessione maggiore si rileva in Asia, un'area che alla vigilia della crisi mostrava le prestazioni migliori.
Le compagnie dell'Asia Pacifico rilevano a giugno 2019 un calo di traffico del 5,4% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, a causa soprattutto (ma non solo) della guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti. Ma ancora peggiore è la situazione del Medio Oriente, che prima mostrava crescita a doppia cifra e che a giugno segna invece un calo del 7%, con volumi particolarmente deboli verso Europa (-7,2%) e Asia Pacifico (-6,5%). Soffre anche l'area occidentale, con l'America del Nord che segna una flessione del 4,6% (anche in questo caso a causa soprattutto della guerra commerciale con la Cina) e l'Europa che scende del 3,6%. Nel caso europeo si ripercuote l'indebolimento delle esportazioni tedesche.
Minore è la flessione delle compagnie aeree dell'America Latina, che scendono solo dell'uno percento. Secondo la Iata, gran parte di questo calo è dovuto all'indebolimento delle economie di Argentina e Brasile, dove la flessione ha raggiunto il 6,5%. Come abbiamo anticipato, crescono i vettori africani, con una percentuale del 3,8%, mostrando i migliori risultati per il quarto mese consecutivo. In particolare cresce la rotta con l'Asia, che mostra un aumento del 12%.
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