Cma Cgm sta puntando decisamente verso i porti del Mediterraneo meridionale e in particolare in porti che finora sono stati ritenuti marginali, situati in Algeria, Libano e Siria. Il progetto più importante riguarda l’Algeria ed è stato ribadito dopo l’incontro avvenuta il 2 giugno 2025 tra il presidente del Paese, Abdelmadjid Tebboune, e il Ceo della compagnia Rodolphe Saadé per discutere diversi progetti per sviluppare la logistica sul territorio algerino, con un investimento che potrebbe raggiungere i due miliardi di euro.
L'attenzione principale è rivolta verso il porto di Oran, che Cma Cgm vuol trasformare nel suo hub regionale nel Mediterraneo meridionale. Il piano si articola nella modernizzazione e gestione completa del terminal container dello scalo algerino e l’avvio di una linea marittima tra Marsiglia e Oran operata da La Méridionale, società ro-ro controllata dal Gruppo francese. Questi investimenti potrebbero generare più di 2.000 posti di lavoro diretti, secondo le fonti locali, con una capacità portuale prevista di oltre un milione di Teu.
Cma Cgm è già attiva in nove porti algerini, tra cui Algeri, Annaba, Béjaïa, Skikda e Ghazaouet e ora vuole ottenere la gestione completa di un terminal strategico. Però questo progetto ha subito ritardi a causa delle tensioni diplomatiche franco-algerine. Originariamente prevista per aprile 2025, la visita di Saadé in Algeria era stata rinviata a causa del deterioramento delle relazioni bilaterali, scatenato dall'arresto di un funzionario consolare algerino in Francia per sospetto coinvolgimento in un rapimento. La ripresa dei negoziati nel giugno 2025 segna quindi un importante riconciliazione tra il mondo degli affari e la diplomazia, nonostante il clima ancora teso tra i due Paesi..
Cma Cgm si sta muovendo anche in Siria, dopo fuga di Bashar al-Assad. La compagnia ha firmato il primo maggio 2025 un accordo con il nuovo Governo per ammodernare e gestire per trent’anni il porto di Lattaquié, principale scalo marittimo del Paese. L'investimento previsto ammonta a 230 milioni di euro diventando il primo contratto d’investimento con una multinazionale dalla caduta dal dicembre 2024, data della caduta del regime di Assad. L'accordo è stato firmato alla presenza del presidente ad interim Ahmad al-Sharaa, segnando una normalizzazione della situazione politica siriana.
L'intervento a Lattaquié prevede la costruzione di una nuova banchina lunga 1,5 chilometri con una profondità di 17 metri, che permetterà l'accesso a portacontainer di grandi dimensioni che ora non possono entrare nel porto. Il Governo siriano avrà una quota del 60% e Cma Cgm avrà il restante 40%, con aggiustamenti percentuali in base alla crescita del numero di container. L'investimento sarà progressivo: 30 milioni di euro nel primo anno per la manutenzione e modernizzazione delle attrezzature esistenti, seguito da 200 milioni di euro nei quattro anni successivi per l'espansione del porto.
Cma Cgm sta investendo anche in Libano, nel porto di Beirut, dove ha ottenuto una concessione decennale nel marzo del 2022 per gestire il terminal container, che venne gravemente danneggiato dall’esplosione dell’agosto 2020. La compagnia francese prevede d’investire a Beirut 33 milioni di dollari per rinnovare completamente l’infrastruttura. I rapporti col Paese sono agevolati dal fatto che la famiglia Saadé, proprietaria di Cma Cgm, ha origini libanesi.
L’obiettivo della società è passare dall’attuale capacità di 650mila teu a 1,4 milioni di teu. Il progetto prevede la riabilitazione e sostituzione delle attrezzature portuali, la costruzione di una nuova struttura tecnica per la manutenzione e lo stoccaggio di parti di ricambio, la trasformazione digitale del terminal e miglioramenti delle prestazioni ambientali. Oggi, le navi di Cma Cgm muovono il 55% dei container del terminal, con nove chiamate settimanali.
Cma Cgm sta affrontando elevati rischi geopolitici negli investimenti in Libano e Siria, che sono in una zona instabile soggetta a conflitti e soggetta a sanzioni, ma anche in Algeria, a causa delle tensioni diplomatiche con la Francia. Ma ci sono anche importanti opportunità. L’Algeria è una porta per l’Africa occidentale ed lungo le rotte intercontinentali tra il Canale di Suez e lo Stretto di Gibilterra. La Siria dovrà affrontare la ricostruzione dopo la lunga guerra, mentre il Libano è un gateway per il Medio Oriente.