Il settore delle riparazioni navali genovesi ha chiuso il 2024 con ottimi risultati operativi ed economici. Lo mostrano i dati dell’Ente Bacini, il cui Consiglio di amministrazione ha approvato all'unanimità, nella seduta del 28 maggio 2025, il bilancio di esercizio 2024. L'utile netto si è attestato a 959.661 euro, mentre il margine operativo lordo ha raggiunto i 4.414.808 euro, confermando la solidità operativa dell'azienda. Il dato più significativo riguarda i ricavi, che hanno toccato il record storico di 15,4 milioni di euro, evidenziando una crescita che testimonia la capacità dell'ente d’intercettare e soddisfare la domanda di mercato. Questo risultato assume ancora più valore considerando che rappresenta il quarto bilancio consecutivo chiuso in positivo, dopo anni di difficoltà che avevano caratterizzato il passato dell'azienda.
L'efficienza operativa di Ente Bacini si riflette nei dati di utilizzo delle proprie strutture. Durante il 2024, nei cinque bacini di carenaggio sono state lavorate 58 imbarcazioni, generando un'occupazione complessiva di 1.374 giorni. Parallelamente, le banchine dell'ente hanno ospitato 112 imbarcazioni per un totale di 3.003 giornate di presenza. I numeri testimoniano un utilizzo elevato delle infrastrutture: l'occupazione dei bacini più grandi - il 3, 4 e 5 - ha raggiunto in media il 90% delle giornate disponibili. Il bacino 4 ha registrato un tasso di occupazione del 99%: su 366 giorni del 2024, anno bisestile, è rimasto operativo per 362 giorni.
"Siamo molto vicini al limite strutturale di capacità delle nostre infrastrutture e negli ultimi tre anni abbiamo registrato una progressiva e continua crescita di lavoro", spiega l'amministratore delegato Alessandro Terrile. La saturazione quasi completa delle capacità ha portato l'azienda a una pianificazione a lungo termine: "Con le prenotazioni che già abbiamo ora, possiamo dire che siamo già pieni per tutto il 2025".
La presidente di Ente Bacini, Daniela Boccadoro Ameri, ha sottolineato come il successo sia frutto di "una condivisione di intenti con le imprese di riparazione navale nostre clienti, con i lavoratori e le organizzazioni sindacali". Un approccio collaborativo che ha permesso di superare le difficoltà del passato e costruire basi solide per il futuro. Il consolidamento dei risultati trova conferma nel rinnovo della concessione fino a dicembre 2029 da parte dell'Autorità di Sistema Portuale, che garantisce la stabilità necessaria per pianificare investimenti e sviluppi futuri. Durante il 2024, l'ente ha lavorato intensamente alla progettazione d’importanti interventi di ammodernamento delle strutture esistenti.
L'Autorità di Sistema Portuale ha stanziato 30 milioni di euro per la ristrutturazione dei bacini 4 e 5 e la realizzazione di una nuova banchina, con Ente Bacini che si è fatto carico della progettazione e delle indagini preliminari per questi interventi strategici. Nel corso del 2024 è stato inoltre avviato il progetto per la realizzazione di un nuovo piazzale, ricavando spazio prezioso per le lavorazioni dove prima si trovava un piccolo braccio di mare fra i bacini 4 e 5.
Il 2024 è stato anche un anno d’importanti investimenti nella sostenibilità ambientale, con Ente Bacini che ha destinato quasi 400mila euro a interventi di mitigazione dell'impatto ambientale. Il principale investimento ha riguardato l'installazione di una nuova filtropressa Matec modello Ignis 800x800 a 40 piastre Hpt per il trattamento dei fanghi derivanti dalla depurazione delle acque reflue. Questa tecnologia crea panetti di fango con un'umidità residua minima, migliorando il processo di trattamento dei reflui industriali. L'investimento s’inserisce in un programma pluriennale che dal 2021 ha visto l'ente impegnare complessivamente circa 14 milioni di euro per ridurre l'impatto delle attività industriali e migliorare la qualità ambientale.
La società mantiene rigide misure di controllo ambientale, con il divieto di sabbiatura e lavoro notturno nei bacini 1, 2 e 3, più vicini alla città, per contenere le immissioni e l'impatto acustico. Il sistema di monitoraggio basato su anemometri posizionati nelle aree di lavorazione continua a prevenire la dispersione di sostanze inquinanti durante le operazioni di verniciatura, mentre dal 2022 il Cold Ironing (alimentazione elettrica da terra con motori della nave spenti) è diventato obbligo contrattuale per tutte le navi ormeggiate, consentendo di eliminare le emissioni di CO2 attraverso il collegamento alla cabina elettrica realizzata nel 2018.
Il percorso di crescita dell'azienda sarà sottoposto alla valutazione dell'assemblea dei soci, convocata per il prossimo 26 giugno. In quella sede, oltre all'approvazione del bilancio, si procederà al rinnovo del governo societario, momento cruciale per definire le strategie future e consolidare la posizione al vertice nel settore delle riparazioni navali.