Il porto dell’Adriatico settentrionale hanno da 10 settembre 2025 un nuovo concorrente: il terminal container Rijeka Gateway dell'omonimo porto croato (Fiume), che ha iniziato l’attività con l’attracco della nave Al Jasrah di Hapag-Lloyd. È il più grande investimento privato nella logistica croata, per un valore complessivo di 380 milioni di euro, destinato a trasformare il porto di Rijeka in un nodo strategico per i traffici verso l’Europa centrale.
Il progetto nasce da una joint-venture tra Apm Terminals, del gruppo Maersk, con una quota del 51%, e il gruppo Enna con il 49%. La concessione, siglata nel 2021, prevede una gestione cinquantennale e un piano di sviluppo articolato in due fasi. La prima, già completata, è costata 200 milioni di euro e ha consentito la realizzazione della banchina operativa, l’acquisto di quattro gru di banchina di ultima generazione e l’allestimento delle aree logistiche. La seconda fase, programmata nei prossimi dieci anni, richiederà ulteriori 180 milioni di euro per l’estensione del terminal e l’aumento della capacità di movimentazione.
Nella configurazione attuale la banchina misura 400 metri, con fondali di 20 metri che consentono l’approdo delle grandi portacontainer oceaniche. La capacità annua è di 650mila teu, che saliranno oltre il milione una volta completata l’espansione con 680 metri di banchina e spazi dedicati a navi fino a 24mila teu. L’area complessiva si estende su 20 ettari.
Rijeka Gateway è il primo terminal interamente automatizzato dell’Adriatico. Le gru ship-to-shore telecomandate, alte 138 metri e con peso di 1.700 tonnellate ciascuna, sono affiancate da quindici gru rubber tyred gantry per il piazzale, due rail mounted gantry per l’intermodale ferroviario e ventotto trattori portuali. Il 95% delle attrezzature è elettrico e l’alimentazione proviene esclusivamente da fonti rinnovabili certificate, con un impatto ridotto in termini di emissioni e inquinamento acustico.
L’apertura del terminal è stata accompagnata dall’inserimento immediato nei servizi della cooperazione Gemini tra Maersk e Hapag-Lloyd. Il collegamento EA12 con l’Asia orientale prevede inizialmente uno scalo settimanale, che sarà progressivamente intensificato. Nella prima operazione commerciale sono stati movimentati oltre 1.700 container tra pieni e vuoti.
L’avvio del terminal ha avuto anche un impatto occupazionale importante. Sono già stati creati più di 250 posti di lavoro diretti, che diventeranno 300 a pieno regime. Nel 2025 sono state dedicate oltre 50mila ore alla formazione del personale, con programmi che hanno incluso simulazioni avanzate e visite in scali internazionali.
Elemento fondamentale per il pieno sviluppo sarà la connettività ferroviaria con l’entroterra. Attualmente il terminal dispone di un fascio di quattro binari intermodali di 475-485 metri, ma il Governo croato ha indicato come prioritaria la realizzazione della nuova linea di pianura tra Oštarije e Rijeka. Tale collegamento è considerato indispensabile per trasferire fino al 60% dei flussi su rotaia e garantire competitività rispetto ai porti di Trieste e Koper.
Il progetto ha richiesto investimenti infrastrutturali complementari pari a circa 600 milioni di euro, inclusa la costruzione della nuova strada statale D403 di accesso diretto al terminal, opere interne al porto e un nuovo scalo intermodale. È stata inoltre ristrutturata la storica struttura del Magazzino 22, trasformata in sede amministrativa, a testimonianza della volontà di integrare innovazione e patrimonio esistente.































































