Il 7 maggio 2025, l’Avvocatura dello Stato ha chiesto il rinvio della sentenza del Consiglio di Stato sulla concessione Spinelli del Genoa Port Terminal, depositando nuovo materiale e motivando la richiesta con l'attesa di un imminente Decreto governativo che chiarirà l'interpretazione dei piani regolatori portuali. Questo rinvio è stato chiesto per avere più tempo in vista dell'approvazione di un provvedimento che potrebbe influenzare il quadro normativo e per l'insediamento del nuovo presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, previsto a metà maggio 2025. Il Consiglio di Stato si è riservato la decisione sia sul rinvio che sulla stessa revocazione. Se il rinvio venisse accolto, ci sarebbe più tempo per cercare una soluzione mediata tra le parti piuttosto che una soluzione imposta dai tribunali.
Al momento attuale, il terminal continua ad operare grazie alla concessione provvisoria che scadrà il 30 giugno 2025, ma già altri soggetti si sono fatti avanti per rilevare gli spazi del terminal. Lo ha fatto il Gruppo Grimaldi, dichiarando di voler utilizzare lo scalo per i suoi traffici ro-ro e deep sea, assicurando il mantenimento dell'attuale livello occupazionale. Anche il Gruppo Psa – che ha avviato la causa che ha portato alla decisione del Consiglio di Stato – desidera espandere le proprie attività nell’impianto genovese.
La vicenda nasce dalla sentenza del Consiglio di Stato dell’ottobre 2024, che ha annullato la concessione del terminal Gpt al gruppo Spinelli, in seguito al citato ricorso di Psa-Sech. La motivazione principale dell'annullamento riguardava l'utilizzo inappropriato delle aree concesse: secondo la sentenza, Spinelli avrebbe movimentato prevalentemente container, mentre il Piano Regolatore Portuale prevedeva per quell'area una funzione caratterizzante di tipo "multipurpose", ovvero destinata principalmente a merci varie e non in container.
La controversia s’inserisce in un contesto più ampio di regolamentazione degli spazi portuali. Il piano regolatore suddivide lo scalo ligure in ambiti, e quello in questione (ambito S3) aveva come funzione caratterizzante le "operazioni portuali relative alle merci convenzionali" (cosiddetto "multipurpose"), mentre la movimentazione di container era semplicemente "ammessa" ma non doveva essere prevalente.
In seguito alla sentenza sfavorevole, il gruppo Spinelli ha intrapreso due strade legali parallele: ha presentato richiesta di revocazione della sentenza presso lo stesso Consiglio di Stato e ha fatto ricorso in Cassazione per violazione dell'articolo 111 della Costituzione, lamentando una carenza di motivazione. Tuttavia, la Cassazione, con sentenza firmata dalla prima presidente Margherita Cassano, ha rilevato l'inammissibilità del ricorso. A seguito di questa "sentenza filtro", in base alla riforma Cartabia dell'articolo 380 bis del Codice di procedura civile, Spinelli aveva quaranta giorni per decidere se rinunciare al ricorso o chiedere comunque il giudizio.
Il 13 gennaio 2025 il Comitato di Gestione del porto ha approvato all'unanimità il rilascio di una concessione provvisoria al gruppo Spinelli per il Genoa Port Terminal, valida fino al 30 giugno 2025. Questa concessione temporanea è stata accompagnata da uno specifico vincolo: le aree devono essere destinate "in prevalenza ad attività di traffici non containerizzati", rispettando così le prescrizioni della sentenza del Consiglio di Stato. L'Autorità portuale ha spiegato che questa decisione è stata presa "in conformità ai pareri dell'Avvocatura Generale dello Stato", perseguendo l'interesse pubblico consistente nella continuità dei traffici portuali, nell'operatività delle aree demaniali e nel mantenimento dell'occupazione.