Il 26 agosto 2025 è giunta la svolta nella crisi della Nextlog, la società che gestiva per conto di Temi le consegne di Gls in Campania. Dopo una riunione al ministero delle Imprese, le parti hanno raggiunto un accordo che prevede l’internalizzazione del servizio da parte della stessa Temi, che avverrà attraverso la nuova società Temi Servizi. In una nota, il ministero spiega che “questo passaggio rappresenta un nuovo modello operativo, che da parte dei lavoratori garantisce una maggiore stabilità e sicurezza occupazionale e dal punto di vista imprenditoriale accorcia la catena logistica e assicura un controllo più diretto con una maggiore responsabilità sull’intero processo”. In concreto, dovrebbe mantenere il lavoro a 150 addetti di Nextlog.
La crisi di Nextlog, che nel 2024 ha fatturato circa sette milioni di euro con una perdita di circa 187mila euro, è nata nell’ambito di alcune ispezioni dell’Ispettorato del Lavoro, che hanno rilevato episodi di lavoro nero in impianti di Gls della provincia di Napoli. Inoltre, il sindacato Si Cobas denunciò turni dalle 5.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 22.00, con una pausa di quattro ore, un sistema di lavoro a chiamata che nei periodi di picco è arrivato fino a 13 ore giornaliere e orari di lavoro mensili che superavano le trecento ore pagati 1.300 euro netti.
Per questi motivi, il sindacato aveva organizzato diversi scioperi, dopo i quali Nextlog ha licenziato 58 dipendenti. Un’azione che il SiCobas ha dichiarato anti-sindacale e ritorsivi, aprendo una vertenza a livello nazionale. Una parte di questi lavoratori licenziati operava con contratti mensili di somministrazione ripetutamente rinnovati. Durante questa vertenza si sono svolti nove incontri alla Prefettura di Napoli, ma senza trovare una soluzione. La società è stata poi posta in liquidazione volontaria.





























































