La riforma della patente di guida comunitaria ha compiuto un importante passo in avanti il 28 febbraio 2024, quando l’Aula del Parlamento Europeo ha adottato la sua posizione sul testo proposto dalla Commissione Europea con 339 voti favorevoli, 240 contrari e 37 astensioni. Una prima innovazione riguarda gli esami per conseguire la patente, che dovranno comprendere nozioni sulla guida in condizioni di neve o scivolose, l'uso sicuro del telefono durante la guida, i punti ciechi, i sistemi di assistenza alla guida e la sicurezza dell’apertura delle porte del veicolo.
Per quanto riguarda la validità, il testo dell’Europarlamento la estende a 15 anni per motocicli e autovetture e la mantiene a cinque anni per i veicoli industriali e autobus. I deputati hanno respinto l'emendamento che voleva ridurre la validità per gli anziani “per evitare discriminazioni e garantire il loro diritto alla libera circolazione e alla partecipazione alla vita economica e sociale”. Il testo apre alla possibilità di autovalutazione sulla propria idoneità alla guida quando viene rilasciata e rinnovata una patente, lasciando ai paesi dell'UE la decisione di sostituirla con un esame medico con controlli sulla vista e sulle condizioni cardiovascolari. Resta però l’obbligo di visita per le patenti superiori.
È stata approvata anche la patente digitale, ma resta la facoltà di ottenere quella fisica se richiesta. La parte che riguarda i neopatentati prevede un periodo di prova di almeno due anni, durante i quali sarebbero soggetti a determinate restrizioni, come limiti di alcol più severi durante la guida e sanzioni più severe in caso di guida non sicura.
Un capitolo importante per l’autotrasporto è l’abbassamento dell’età per conseguire le patenti per i camion e autobus a 18 anni, con la possibilità di scendere a 17 anni se accompagnati da un conducente esperto (per le categorie C e C1). Ciò dovrebbe servire a ridurre la carenza di conducenti. Sempre a tale scopo, il testo comprende la possibilità di convertire il Certificato di abilitazione professionale di persone provenienti da Paesi extra-comunitari.
Con questo atto il Parlamento ha chiuso la sua prima lettura, trasmettendola cosi il testo al nuovo Parlamento che sarà eletto nel giugno 2024, per poter proseguire i lavori sulla normativa. Ciò significa che il testo finale potrà subire modifiche.