È un duello fra teste di serie del trasporto di container quello iniziato per la gestione del terminal intermodale dell’Interporto di Padova. Il 30 settembre alle ore 13.00 si è chiuso il termine per la presentazione delle offerte relative alla gara avviata lo scorso maggio dalla società interportuale e sono giunte due proposte. La prima, in ordine alfabetico, vede insieme Psa Italy, società del gruppo con sede a Singapore leader mondiale nella gestione di terminal container e attività portuali e ferroviarie, e Logtainer, operatore intermodale italiano attivo con le principali compagnie di navigazione. La seconda offerta è stata presentata da Rail Hub, società del gruppo Contship, affiancata da Medlog, società del gruppo Msc.
Nella stessa giornata è stata nominata la commissione di gara, composta dal direttore generale d’Interporto Padova, Roberto Tosetto, dai rappresentanti della Camera di Commercio, del Comune e della Provincia di Padova e dalla docente dell’Università di Padova Carola Pagliarin, esperta in diritto pubblico e contratti pubblici. La commissione avrà il compito di valutare le offerte secondo i criteri stabiliti.
Il percorso di gara si è articolato in più fasi. Dopo la pubblicazione del bando internazionale, il 1° luglio è stata resa disponibile una piattaforma virtuale riservata (Virtual Data Room), contenente oltre duemila documenti iniziali ai quali si sono aggiunti 300 file e 350 risposte a quesiti, riguardanti profili fiscali, legali, giuslavoristici, ambientali e di business. L’InfoMemo con il business plan 2025-2028 è stato esaminato da 94 professionisti che hanno complessivamente dedicato 1.063 ore di analisi. Sei operatori avevano completato l’accesso alla piattaforma, sostenendo una garanzia di 300 mila euro tra fideiussione e bonifico, ma solo due hanno formalizzato la propria offerta.
Il bando prevede la costituzione della società Intermodal Terminal Padova srl, alla quale sarà conferito l’assetto terminalistico. Interporto Padova deterrà il 30% delle quote, con garanzie statutarie tra cui il vincolo a mantenere la destinazione intermodale dell’area. Sarà inoltre presente con un proprio rappresentante nel Consiglio di amministrazione e con la presidenza del collegio sindacale. Il valore a base d’asta, pari al 70% della nuova società, è fissato a 60 milioni di euro.
Le offerte saranno valutate secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, che assegna 20 punti all’offerta economica, 15 alla terzietà con apertura del terminal a tutti gli operatori, 40 alla qualità del progetto industriale e 25 alla solidità finanziaria e alle prospettive di investimento. L’analisi durerà circa due mesi e l’aggiudicazione provvisoria dovrà ottenere successivamente i via libera della Corte dei Conti e dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, oltre all’approvazione degli organi collegiali dei soci pubblici. Il closing definitivo è atteso nella primavera 2026.


































































