La normale ripresa della navigazione nel Mar Rosso, e quindi nel Canale di Suez, pare ancora lontana. Anzi, la tensione intorno allo stretto di Bab al-Mandab è cresciuta dall’inizio di luglio con l’affondamento dei due cargo Magic Seas ed Eternity C, colpite rispettivamente il 6 e 7 luglio. Nel primo caso tutti i marittimi sono stati tratti in salvo, mentre nel secondo ne sono morti almeno quattro e altri sei sono stati sequestrati.
Questi attacchi hanno segnato un punto di svolta rispetto a una relativa calma precedente dovuta a una tregua siglata dagli yemeniti con gli Stati Uniti. Neppure alcuni attacchi aerei israeliani a infrastrutture degli Houthi ha alleggerito la tensione, anzi sembra averla acuita. E l’affondamento delle due navi è stato il preludio di una quarta fase di attacchi, annunciata alla televisione il 27 luglio 2025 dal portavoce militare yemenita Yahya Saree. Egli ha affermato che gli Houthi avrebbero preso di mira "tutte le navi appartenenti a qualsiasi compagnia che intrattiene rapporti con i porti del nemico israeliano, indipendentemente dalla nazionalità di quella compagnia e in qualsiasi luogo raggiungibile dalle nostre forze armate".
L'annuncio ha precisato che le navi sarebbero state attaccate indipendentemente dalla loro destinazione, ampliando quindi il campo di applicazione rispetto alle precedenti dichiarazioni che si concentravano principalmente su navi direttamente collegate a Israele. Il gruppo ha esortato "tutte le compagnie a cessare immediatamente i rapporti con i porti israeliani dal momento in cui viene rilasciata questa dichiarazione".
Gli Houthi hanno inoltre chiesto a "tutti i Paesi, se vogliono evitare questa escalation, a fare pressione sul nemico per fermare la sua aggressione e revocare il blocco sulla Striscia di Gaza". Preoccupa anche l’aumento della qualità degli attacchi, che ora non si limitano più al lancio di missili balistici o droni aerei, ma sono formati da una combinazione di di droni navali senza pilota, missili anti-nave e granate propulse da razzi, ma anche di veloci imbarcazioni con equipaggio.
Gli analisti hanno diviso in fasi la strategia degli Houthi. La prima è iniziata nell’ottobre 2023, concentrandosi su attacchi missilistici contro Israele e navi direttamente collegate al Paese attraverso proprietà o scali portuali. Un momento cruciale fu il sequestro della Galaxy Leader nel novembre 2023, che segnò l'inizio degli attacchi sistematici alle navi cargo. L’equipaggio venne sequestrato ed è stato recentemente liberato dopo l’accordo con gli Stati Uniti, mentre la nave è stata colpita dall’aviazione israeliana perché ritenuta un centro di comando e osservazione per le azioni yemenite.
La seconda fase vide la progressione del conflitto con l'intervento militare diretto degli Stati Uniti e della Gran Bretagna nel gennaio 2024, che lanciarono attacchi aerei contro obiettivi Houthi in Yemen. Nonostante i bombardamenti, gli yemeniti continuarono ad intensificare le loro operazioni, espandendo gradualmente le tipologie di obiettivi. La terza fase fu caratterizzata da sviluppi diplomatici, inclusa una pausa negli attacchi durante il cessate il fuoco di Gaza nel gennaio 2025, seguita dalla ripresa delle ostilità dopo il crollo dell'accordo nel marzo 2025. Un momento importante è stato l'accordo di cessate il fuoco tra Stati Uniti e Houthi nel maggio 2025, mediato dall'Oman, che mise fine ai bombardamenti americani in cambio della cessazione degli attacchi Houthi contro le navi statunitensi.































































