Il mercato dei trasporti marittimi di container continua a perdere terreno anche nella seconda settimana di agosto, quando tutte le principali rotte hanno registrato cali dal 3% al 5%, con un indice composito sceso del 3% a 2.350 dollari per container da 40 piedi, in flessione del 57% rispetto a un anno fa, secondo il World Container Index diffuso da Drewry il 14 agosto 2025.
Sulle tratte dalla Cina verso l’Europa, la Shanghai–Rotterdam è scesa del 3% a 3.176 dollari per feu, mentre la Shanghai–Genova ha segnato un calo ancora più marcato del 4%, portandosi a 3.084 dollari. Entrambe mostrano contrazioni annuali del 57%, riflesso di una domanda ridotta e di un’eccessiva disponibilità di stiva.
Il versante transpacifico non è da meno. La rotta Shanghai–Los Angeles ha perso il 2% nell’ultima settimana, attestandosi a 2.494 dollari, mentre Shanghai–New York ha segnato la flessione più netta, del 5%, scendendo a 3.638 dollari. Le variazioni su base annua sono simili per entrambe, attorno al 60%, confermando una tendenza ribassista generalizzata.
Le rotte verso la Cina presentano invece un quadro più contenuto nelle variazioni: la Rotterdam–Shanghai è calata del 3% a 474 dollari, mentre la Los Angeles–Shanghai è rimasta invariata a 734 dollari. Le perdite annuali su queste tratte vanno da appena l’1% a un massimo del 25%, nettamente inferiori a quelle registrate nelle tratte di andata.
Tra Europa e Stati Uniti, la tratta Rotterdam–New York è scesa del 3% a 1.945 dollari, ma rispetto a un anno fa la riduzione è minima (–1%), segnale di una relativa stabilità rispetto ai collegamenti con l’Asia. In direzione inversa, i noli hanno ceduto solo l’uno percento, attestandosi a 843 dollari.
Nel complesso, il quadro tratteggia una flessione diffusa dei noli, con il Mediterraneo leggermente più penalizzato rispetto al Nord Europa e la costa orientale statunitense più esposta rispetto a quella occidentale. Secondo Drewry, l’equilibrio tra domanda e offerta potrebbe indebolirsi ulteriormente nella seconda metà del 2025, spingendo i noli verso nuovi ribassi. Anche se il ritmo della discesa settimanale appare meno brusco rispetto ai mesi precedenti, il mercato resta fragile e vulnerabile a nuovi shock legati alla politica commerciale, alla volatilità della domanda e a una capacità di stiva che continua a superare le necessità.


































































