Il primo luglio 2025 a Roma, nell’Annual Meeting 2025 organizzato da Assarmatori e intitolato “Mediterraneo controcorrente”, il presidente Stefano Messina ha aperto i lavori con un discorso forte e articolato, rivolto alle istituzioni italiane ed europee. Davanti a una platea che comprendeva, tra gli altri, il vice presidente del Consiglio Antonio Tajani, i ministri Adolfo Urso, Nello Musumeci, Orazio Schillaci e il vice ministro ai Trasporti Edoardo Rixi, con i video-messaggi della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del vicepresidente della Commissione Europea Raffaele Fitto, Messina ha sollevato temi di rilievo strategico per il futuro del trasporto marittimo.
Il presidente di Assarmatori ha denunciato una distorsione normativa che penalizza i marittimi italiani. Ha definito inaccettabile il fatto che l’Italia continui a sostenere economicamente i marittimi extracomunitari impiegati nei servizi internazionali e di crociera, mentre non prevede alcun incentivo per quelli italiani che lavorano nei collegamenti di corto raggio, in particolare verso le isole, garantendo la continuità territoriale. Si tratta, secondo Messina, di una vera e propria stortura normativa e amministrativa, acuita dall’assenza di un’anagrafe digitale dei marittimi non europei, che impedisce di misurare con precisione la portata del fenomeno. Su questo punto, ha ricordato, si è già espressa anche la Commissione Europea, invitando l’Italia ad allinearsi alle regole comuni. Per Messina, è un dovere combattere affinché quelle norme vengano finalmente applicate a beneficio di un settore che merita di essere al centro delle politiche per l’occupazione.
Altro tema cruciale, secondo Messina, è quello del rinnovo della flotta traghetti italiana, la più grande al mondo nel suo genere. Un processo che non può ricadere unicamente sulle spalle degli armatori, già alle prese con i costi di gestione e con normative ambientali sempre più stringenti. In particolare, ha attaccato duramente il sistema Ets, il meccanismo di tassazione “ecologica” su merci e passeggeri, il cui gettito avrebbe dovuto sostenere la transizione energetica del comparto marittimo. La realtà, ha affermato, è ben diversa: metà di quei fondi finisce oggi per tamponare il debito pubblico, senza alcun ritorno concreto per il settore da cui provengono. Da qui la richiesta di reindirizzare tali risorse verso la modernizzazione delle navi, accompagnando le iniziative private con un intervento diretto dello Stato.
Non meno importante è stata la riflessione sul futuro della cantieristica europea, oggi stretta fra la competizione globale e il rischio di derive protezionistiche. Messina ha criticato l’approccio, sempre più diffuso in Europa, che punta a difendere il Made in Europe attraverso barriere e restrizioni, piuttosto che con politiche industriali efficaci. Ha ricordato come, di fronte alla spinta degli Stati Uniti per una propria cantieristica nazionale, l’Europa dovrebbe invece adottare un sistema coerente di aiuti pubblici a favore dei propri cantieri, senza rinunciare ai principi del mercato. Solo così si potrà recuperare competitività in segmenti ad alta specializzazione dove si stanno perdendo competenze storiche.
Nel suo intervento, Messina ha anche posto l’accento sull’urgenza di una massiccia opera di sburocratizzazione e digitalizzazione delle norme che regolano la navigazione. La bandiera italiana, ha ricordato, continua a perdere tonnellaggio a causa del fenomeno del flagging out: sempre più armatori scelgono di registrare le proprie navi sotto altre bandiere, anche comunitarie, attratti da tempi più rapidi e procedure meno farraginose. Un problema strutturale che, se non affrontato, rischia di minare alla base la presenza dell’Italia nel trasporto marittimo internazionale.
Nel corso dell’assemblea, il Premio Assarmatori 2025 è stato conferito alla Fondazione Stella Maris di Genova, per il suo lavoro di sostegno e cura nei confronti del personale marittimo, riconoscendo il valore umano che anima quotidianamente le professioni del mare. Ha chiuso la giornata una tavola rotonda con esponenti del mondo politico, industriale e associativo.





























































