Per la prima volta in cinque anni, Interact Analysis ha rivisto al ribasso le sue stime sul mercato globale dei robot mobili autonomi (Amr) e a guida automatica (Agv). L’aggiornamento del 2025 del suo rapporto su questo riduce di 850 milioni di dollari la previsione sui ricavi attesi per l’anno in corso, che scendono così a circa 6,29 miliardi di dollari. La correzione diventa ancora più significativa se si guarda al medio termine: il divario cumulato rispetto alla proiezione precedente supera i 6,6 miliardi di dollari nel 2030. La crescita non si arresta, ma rallenta sensibilmente.
Secondo gli analisti, il rallentamento è da considerarsi ciclico e non strutturale. I fondamentali del settore restano solidi, ma una combinazione di fattori economici e geopolitici sta spingendo molte aziende a posticipare gli investimenti in automazione mobile. Il primo elemento che pesa è l’inasprimento dei dazi tra Stati Uniti e Cina, che ha colpito l’importazione di componenti essenziali come drive, lidar e batterie, penalizzando le supply chain asiatiche. A questo si aggiunge il persistere di tassi d’interesse elevati, in particolare in Nord America e in Europa, che raffreddano i piani di spesa in conto capitale. A completare il quadro, una crescente prudenza da parte dei sindacati, soprattutto nei paesi occidentali, nei confronti dell’automazione dei magazzini, in particolare nel settore del commercio elettronico.
Il grafico diffuso da Interact Analysis mostra chiaramente l’andamento della revisione. La nuova previsione al 2025 è inferiore di 850 milioni rispetto a quella pubblicata nell’ottobre 2024. Il taglio diventa via via più ampio negli anni successivi, fino a superare i 6,6 miliardi nel 2030. Eppure, la traiettoria di fondo resta ascendente: nella nuova stima, i ricavi globali per il comparto Amr e Agv passano dai 2,75 miliardi di dollari del 2021 a oltre 15,7 miliardi nel 2030. Una crescita che si conferma solida, anche se leggermente ritardata nel tempo.
L’analisi territoriale rivela che la revisione al ribasso non è omogenea. L’area Emea registra il taglio più marcato, con una riduzione del 16% della stima 2025, da 2,1 a 1,75 miliardi di dollari. Anche il resto dell’Asia-Pacifico (esclusa la Cina) mostra una contrazione importante, pari al 14%, mentre negli Stati Uniti la revisione è del 12%. In Cina, il taglio è più contenuto, pari all’8%, grazie al sostegno statale a settori strategici come la mobilità elettrica e il fotovoltaico. Il resto delle Americhe registra una diminuzione simile, ma resta marginale in termini assoluti.
Nonostante la frenata, Interact Analysis mantiene una visione ottimista sulle prospettive del settore nel medio-lungo periodo. Alcune tendenze tecnologiche e di mercato lasciano intravedere nuove opportunità. I robot mobili dotati di forche, ad esempio, stanno guadagnando terreno nei contesti industriali più complessi. I modelli di business basati su abbonamento, che trasformano l’investimento da spesa capitale a operativa, stanno riducendo le barriere d’accesso per molte aziende. E le tecnologie di visione tridimensionale basate su intelligenza artificiale stanno rapidamente migliorando le capacità di prelievo automatico, aprendo la strada a soluzioni più versatili e flessibili.
Il 2025 si delinea dunque come un anno di assestamento, più che di arresto. Il ciclo di adozione si allunga, ma non si interrompe. Secondo gli analisti, per le imprese che operano nel settore della robotica mobile, sarà fondamentale saper leggere i segnali, adattare l’offerta e cogliere le opportunità offerte da un mercato che, pur rallentando, continua a trasformarsi rapidamente. Chi saprà rispondere con soluzioni agili, sostenibili e accessibili, sarà pronto a ripartire con slancio quando il ciclo tornerà favorevole.






























































