L’adeguamento della ferrovia Parma-La Spezia, conosciuta anche come linea Pontremolese, si allontana sempre di più nel tempo. Che non fosse nata sotto una buona stella, lo si era del resto compreso chiaramente, visti i continui rinvii e ritardi per i progetti di raddoppio con numerosi tratti in variante rispetto alla linea storica ormai non più adeguata agli standard attuali. I lavori di potenziamento sono stati spalmati nel corso degli anni, vista l’esigenza di reperire di volta in volta le risorse economiche necessarie, e ora ai nastri di partenza sembrava esserci l’adeguamento della prima tratta più settentrionale, quella tra Parma e Vicofertile per la quale erano state avviate le pratiche della progettazione.
Ma ora è arrivata l’ennesima doccia fredda. L’annuncio di un ulteriore rinvio è arrivato il 29 gennaio 2025 in occasione di un’interrogazione parlamentare alla quale ha risposto il sottosegretario ai Trasporti, Tullio Ferrante. Il testo della risposta protocollato alla Camera non lascia spazio all’ottimismo: “Per quanto attiene alle risorse necessarie per coprire il fabbisogno emergente per la realizzazione dell’opera, queste saranno individuate in sede dei futuri aggiornamenti del Contratto di programma, parte investimenti Mit/Rfi”. Questo significa che ora come ora non sono disponibili finanziamenti e gli stessi dovranno essere reperiti con i prossimi aggiornamenti dei piani di investimento, come dire tra anni.
E sì che tutto sembrava ormai a portata di mano per passare alla fase operativa anche se limitatamente alla prima breve tratta, poco più di sette chilometri, tra Parma e Vicofertile. Nel gennaio 2023 il commissario straordinario aveva avviato l’iter autorizzativo e successivamente Rfi ha promosso la Conferenza di servizi istruttoria che si è conclusa a giugno 2024. Nel frattempo, l’Emilia-Romagna ha approvato l’intesa Stato-Regione con la delibera del progetto definitivo e la convenzione attuativa con tutti i soggetti interessati, a tal punto che nell’ottobre 2024 il progetto ha avuto l’ultimo visto da parte del commissario straordinario.
A Rfi non restava altro da fare che avviare la gara d’appalto. Ma qui si è bloccato tutto, perché i fondi, secondo il sottosegretario Ferrante, sono ancora da reperire. E le previsioni ormai restano aleatorie anche perché la durata complessiva tra progettazione esecutiva e realizzazione dell’opera è prevista in 1.890 giorni (oltre cinque anni). E dopo Vicofertile? Per la tratta da qui a Fornovo di Taro, Rfi ha avviato per lo meno la progettazione preliminare mentre la Berceto-Chiesaccia è tutta in alto mare.
La ferrovia che collega il porto spezzino all’entroterra padano è una delle poche direttrici che potrebbe avere soprattutto una funzione per il traffico merci all’interno del corridoio Tirreno-Brennero e infatti ha sempre avuto tra i suoi sponsor principali gli armatori e gli imprenditori confindustriali. Lunga 112 chilometri tra Vezzano e Parma, la Pontremolese è stata ammodernata finora per poco meno di 40 chilometri, quindi circa un terzo, in tempi biblici.
È dagli anni Ottanta del Novecento che si parla di radicale ammodernamento con raddoppio su nuova sede per valorizzare la sua vocazione rivolta essenzialmente al trasporto merci, ma progetti e lavori hanno conosciuto continui rinvii tra mancanza di fondi e scarsa volontà politica. Basti pensare che il progetto di adeguamento della Parma-La Spezia risale alla Legge di finanziamento nota come Piano integrativo del 1981, quindi più di quarant’anni fa. Per completare tutte le opere sull’intera Pontremolese si stima siano necessarie risorse per oltre cinque miliardi di euro, ovviamente da reperire.
Piermario Curti Sacchi