Un camion in marcia, due sedili occupati e una conversazione che scorre quanto l’asfalto sotto le ruote. È questo lo spirito della serie del videocast di K44 “Il passeggero”, condotta dalla camionista e blogger Laura Broglio, che in questo secondo episodio ha accolto a in camion l’amministratore delegato di Scania Italia Enrique Enrich. Tra aneddoti personali e riflessioni sul settore, il dirigente ha ripercorso un percorso professionale che somiglia a un vero e proprio viaggio attorno al mondo: “L’Italia è il settimo Paese in cui lavoro per Scania”, egli racconta, ricordando le tappe che lo hanno portato dal Brasile alla Svezia, dall’Argentina alla Colombia, fino al nostro Paese, dove oggi guida la filiale italiana del marchio.
Non solo carriera, ma anche vita privata: con spontaneità, Enrich parla della moglie e delle figlie, ammettendo di essere orgoglioso delle loro passioni. Con un sorriso aggiunge: “Se una delle mie figlie mi dicesse che vuole fare la camionista, ne sarei felice. Ammiro le donne che scelgono questo lavoro, perché sfidano gli stereotipi”. Il cuore del dialogo tocca anche i temi caldi dell’autotrasporto: tecnologia, identità di marca e il valore degli autisti. Sulla guida autonoma non ha dubbi: “Per ancora alcune generazioni l’autista resterà centrale. Oggi è sempre più valorizzato, al punto che molte aziende scelgono i camion in base alle preferenze dei propri conducenti”.
Tra una curva e l’altra, c’è spazio anche per curiosità personali – come la passione per l’agnello e per le acciughe – e per riflessioni più ampie, che restituiscono il ritratto di un dirigente cosmopolita ma radicato nella concretezza del mestiere. Un’intervista che non parla solo di motori e tecnologia, ma anche di persone, sfide e passioni: gli ingredienti che fanno grande il mondo del trasporto.


































































