La carenza di autisti di veicoli industriali sta spingendo l’Unione Europea ad abbassare l’età per conseguire le patenti superiori, con la speranza di ampliare il bacino di reclutamento. A maggio 2025 è avvenuto un passo importante in tale direzione con l’accordo provvisorio raggiunto tra il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione. L’intesa prevede l’abbassamento dell’età minima per ottenere una patente professionale. Con la nuova normativa, sarà possibile guidare camion a partire dai 18 anni (anziché 21), e autobus dai 21 anni (anziché 24), a condizione di possedere il certificato di idoneità professionale (Cqc). Inoltre, gli Stati membri potranno autorizzare i diciassettenni a guidare autocarri o furgoni all’interno dei propri confini nazionali, se accompagnati da un conducente esperto.
Il sistema della guida accompagnata, già noto in alcune esperienze nazionali per le patenti B, viene ora esteso a livello europeo anche alle categorie professionali C, C1 e C1E. I giovani aspiranti autisti potranno così fare pratica sul campo sotto supervisione, guadagnando esperienza reale in condizioni controllate. Gli accompagnatori dovranno aver completato una formazione specifica da sette a quattordici ore.
Sempre per affrontare la carenza di autisti, il testo concordato getta le basi per una futura semplificazione dei processi di riconoscimento reciproco delle patenti con Paesi extra-comunitari. Tuttavia, rimane aperta la questione delle qualifiche professionali: senza un sistema di mutuo riconoscimento dei certificati Cqc, gli autisti di Paesi terzi continueranno a incontrare ostacoli per lavorare nel trasporto europeo. Un limite che, come sottolinea Raluca Marian, direttrice della rappresentanza europea dell’Iru, dovrà essere superato con una futura revisione del quadro formativo europeo.
La riforma risponde anche alle esigenze di decarbonizzazione. I titolari di patente B potranno guidare veicoli, sia passeggeri che merci, alimentati da fonti alternative e con massa fino a 4,25 tonnellate. Un altro importante elemento della riforma è la digitalizzazione del documento di guida. Entro la fine del 2030 sarà introdotta in tutta l’Unione una patente armonizzata in formato digitale, integrata nel Portafoglio Europeo di Identità Digitale. I cittadini manterranno comunque il diritto di richiedere una versione fisica. Il nuovo impianto normativo introduce anche un periodo di prova obbligatorio per i neopatentati e misure rafforzate per il riconoscimento transfrontaliero delle sanzioni e delle revoche,
Il testo è stato approvato con ampio consenso dalla Commissione Trasporti e Turismo del Parlamento europeo (36 voti favorevoli, 6 contrari), dopo il via libera formale del Comitato dei rappresentanti permanenti del Consiglio. Il voto in plenaria è atteso per l’autunno 2025, seguito dall’adozione definitiva da parte del Consiglio. Gli Stati membri avranno poi fino a quattro anni per recepire le nuove regole nei propri ordinamenti.