È costato molto caro a un autista di veicoli industriali e all’azienda di autotrasporto per cui lavora l’eccesso di guida al volante del camion: 35mila euro. Questa è la multa erogata dalla Polizia Locale di Terre e Fiumi (Ferrara) dopo avere scoperto che il camionista, fermato nel Comune di Tresignana, aveva superato di ben 237 ore il tempo di guida permesso. Questo superamento non è avvenuto in una volta sola, ma in diversi periodi separati, rendendo così difficile la scoperta della violazione.
Infatti, nel momento in cui gli agenti hanno fermato il camion, a un primo controllo del cronotachigrafo i tempi di guida e di riposo sembravano regolari, ma l’analisi della memoria della scheda autista dei 56 giorni precedenti ha mostrato che per alcuni periodi, e in modo sistematico, l’autista non aveva inserito la carta nel cronotachigrafo. In questo modo, il camionista ha accumulato in due mesi 237 ore di guida supplementari e irregolari, pari a 13.554 chilometri percorsi.
Secondo quanto ricostruito dagli agenti, il conducente alternava periodi in cui guidava usando correttamente la scheda ad altri in cui non la inseriva nel cronotachigrafo, eludendo in questo secondo caso la registrazione dei turni di lavoro e dei tempi di riposo. Questa modalità ha spinto gli agenti a ritenere la corresponsabilità dell’azienda, una società campana specializzata nel trasporto di ortofrutta. In particolare, l’impresa è stata accusata di omessa vigilanza, perché non ha scaricato regolarmente i dati del cronotachigrafo.
La Polizia Locale ha calcolato l’importo della sanzione sommando una multa per ogni periodo d’interruzione della registrazione del cronotachigrafo. Per il mancato inserimento della carta tachigrafica, infatti, il Codice della Strada prevede una multa da 866 a 3.464 euro, cui si aggiunge la sospensione della patente da quindici giorni a tre mesi. L’impresa è stata sanzionata per il mancato scarico dei dati, che comporta una multa da 335 a 1.336 euro.