Nei primi dieci mesi del 2025, il sistema aeroportuale italiano registra un traffico totale di merci di 1.055.806 tonnellate, con un aumento del 1,1% rispetto allo stesso periodo del 2024, secondo le rilevazioni di Assaeroporti. L’elemento più evidente è la forte concentrazione dei volumi su pochi scali, in particolare Milano Malpensa, che movimenta 627.527 tonnellate con una crescita del 3,5% e continua a rappresentare la principale piattaforma logistica aerea del Paese. Roma Fiumicino, secondo aeroporto per volumi, raggiunge 232.412 tonnellate e registra un incremento più contenuto, dello 0,7%. Sommando i due scali, si ottiene circa l’81% del traffico merci italiano, confermando una struttura fortemente polarizzata.
La dinamica generale è sostenuta quasi esclusivamente dai grandi hub misti. Malpensa mostra un andamento regolare, in linea con la domanda espressa dal commercio elettronico internazionale e dalle filiere industriali del Nord Italia. Fiumicino mantiene una posizione stabile nel segmento merci, beneficiando dell’integrazione con il traffico passeggeri lungo raggio, pur senza segnali di forte espansione. Venezia registra 52.480,2 tonnellate con una flessione dell’1%, in un contesto di generale rallentamento degli scali del Nord-Est.
La seconda fascia di aeroporti, compresa tra 10mila e 50mila tonnellate, mostra un quadro meno favorevole. Bologna, con 45.049 tonnellate, segna un calo del 5,3%, risultato rilevante per uno scalo che serve un’area a elevata vocazione manifatturiera e agroalimentare. Brescia registra una contrazione del 17% e scende a 26.055 tonnellate, un dato che conferma la perdita di centralità dello storico polo cargo del Nord Italia. Bergamo, al contrario, cresce del 4,1% e raggiunge 19.988 tonnellate, sostenuto dal segmento dei corrieri espresso. Pisa mostra un leggero calo dell’1,7%, mantenendosi però su valori di sostanziale stabilità.
Il Centro Italia evidenzia segnali di difficoltà più marcati. Roma Ciampino rappresenta il caso più rilevante, con un calo del 32,3% e volumi che si attestano a 8.612,4 tonnellate. Trieste scende a 17,4 tonnellate con una flessione dell’84,1%, segnalando una contrazione quasi totale dell’attività cargo. Il Mezzogiorno presenta un andamento eterogeneo. Taranto-Grottaglie cresce del 50,1% e raggiunge 2.789 tonnellate, confermando il ruolo di scalo funzionale a filiere industriali e aerospaziali. Napoli registra 8.303,9 tonnellate con un incremento del 4,6%, sostenuto dal traffico associato al commercio elettronico e dal miglioramento dell’offerta cargo negli ultimi anni. Catania scende del 2,8%, mentre Bari cala del 15%, a conferma di una domanda complessivamente debole e dipendente da nicchie specifiche più che da flussi consolidati.
Il quadro complessivo mostra un sistema in equilibrio precario, nel quale la crescita nazionale dipende quasi esclusivamente dalla forza di Malpensa e dalla stabilità di Fiumicino. Gli scali regionali del Nord e del Centro faticano a mantenere i volumi, probabilmente per una combinazione di spostamento dei flussi sulla gomma, concentrazione delle operazioni sui grandi hub e riorganizzazione delle reti dei corrieri. Il Sud presenta dinamiche miste, con pochi casi di crescita stabile e variazioni spesso legate a traffici di nicchia.
Antonio Illariuzzi






























































