È attivo il nuovo Corridoio Mare del Nord-Reno-Mediterraneo nasce dal Regolamento UE 2024/1679 che ha unito gli ex Corridoi Reno-Alpi e Mare del Nord-Mediterraneo, creando uno dei principali assi multimodali della rete trans-europea dei trasporti. Il suo tracciato attraversa otto Paesi, integra ferrovie, strade e vie navigabili interne per oltre 22mila chilometri e rappresenta un’infrastruttura centrale per il trasporto merci europeo.
Il Corridoio si sviluppa lungo tre direttrici. L’asse orientale collega Amsterdam con le regioni tedesche del Reno, entra in Svizzera passando da Berna e raggiunge l’Italia settentrionale fino al porto di Genova. Quello occidentale parte da Le Havre, attraversa Parigi, Digione e Lione per arrivare ai porti mediterranei di Marsiglia e Fos-sur-Mer. L’asse centrale unisce Lille, Bruxelles e Lussemburgo con gli snodi di Strasburgo e Digione, connettendosi alle altre due direttrici. All’interno della rete portuale, la connessione tra i porti irlandesi di Dublino, Cork e Foynes e gli scali del Mare del Nord come Amsterdam, Rotterdam, Anversa, Zeebrugge e Le Havre amplia il raggio di azione verso nord, mentre Genova e Marsiglia/Fos-sur-Mer rappresentano gli sbocchi meridionali.
Il governo del Corridoio è affidato al coordinatore europeo Paweł Wojciechowski, nominato nel settembre 2024. Wojciechowski ha già guidato per nove anni il corridoio Reno-Alpi e ha ricoperto l’incarico di ministro delle Finanze della Polonia. Sul fronte ferroviario, nel luglio 2025 il Consiglio esecutivo e il Consiglio di gestione del Corridoio merci ferroviario Mare del Nord-Reno-Mediterraneo hanno pubblicato il primo piano d’implementazione congiunto, avviando il percorso che porterà alla pubblicazione unificata della capacità nel gennaio 2026.
Il tracciato include alcune delle infrastrutture ferroviarie alpine più rilevanti d’Europa. La documentazione svizzera indica che la galleria di base del San Gottardo e quella del Ceneri permettono il transito di treni merci pesanti su pendenze ridotte, con un aumento della capacità giornaliera da 140 a 260 treni e del volume annuo da 20 a 50 milioni di tonnellate. In Italia il progetto principale è il Terzo Valico dei Giovi, che collegherà il sistema portuale ligure con la rete ferroviaria del Nord Italia e con il resto dell’Europa. A luglio 2025 l’avanzamento complessivo risulta del 63,6% con una spesa di 5,4 miliardi di euro; gli scavi delle gallerie sono completati al 91,3% e l’ultimazione contrattuale è prevista nel 2027.
In Francia è in corso la costruzione del canale Seine-Nord Europe, definito dalla documentazione ufficiale come il “collegamento mancante” della rete fluviale europea. Il progetto prevede un canale lungo 107 chilometri e largo 54 metri per chiatte fino a 4.400 tonnellate, con un costo di 5,1 miliardi di euro su un investimento complessivo di 10 miliardi. L’apertura è programmata per il 2030. Sempre in ambito fluviale, il progetto Seine-Scheldt punta alla creazione di 1.100 chilometri di vie navigabili interne a grande sagoma tra i bacini della Senna e della Schelda-Mosa, migliorando l’accesso ai porti di Le Havre, Rouen, Dunkerque, Anversa, Gent e Zeebrugge. Il completamento dell’intera rete è previsto entro dicembre 2030.
Nonostante il livello di maturità della rete ferroviaria, il Regolamento elenca alcuni collegamenti ancora mancanti: il potenziamento della connessione Bruxelles-Lussemburgo-Strasburgo (EuroCap), la riattivazione della linea Limerick-Foynes in Irlanda entro il 2030, il bypass di Anversa tra Lier e il porto, tre sezioni della linea ad alta velocità Reno-Rodano in Francia e la nuova linea Parigi-Le Havre.
Nelle vie navigabili interne permangono limiti di pescaggio e adeguamento alla classe Cemt IV in Belgio, Francia e Germania, mentre sono programmati nuovi canali, tra cui i collegamenti Saône-Reno e Saône-Mosella e un bypass di Bruges tra Gent e Zeebrugge. La rete stradale, pur conforme ai parametri tecnici, presenta colli di bottiglia nei nodi urbani. Sono in corso l’estensione dell’autostrada A15 verso il confine tedesco, il bypass A16-A13 a Rotterdam, il completamento dell’anello R1 Oosterweel ad Anversa e il bypass A31 intorno a Nancy.
Tra i risultati già conseguiti figurano la Betuwe Line per il collegamento ferroviario del porto di Rotterdam con il retroterra, la Galleria di Base del San Gottardo che collega Italia ed Europa settentrionale, la nuova chiusa marittima di Ijmuiden ad Amsterdam e la sezione ferroviaria Theemsweg che facilita l’accesso al porto di Rotterdam. Questi interventi hanno già modificato la capacità di movimentazione dei principali nodi portuali e ferroviari del Nord Europa.
Per l’Italia il corridoio rappresenta un asse strategico che collega il porto di Genova con i porti del Mare del Nord attraverso la valle del Reno, Basilea e Milano. L’ex corridoio Reno-Alpi comprendeva 310 progetti, di cui 70 italiani. Con la fusione, il Nsrm raggiunge 527 interventi per un valore complessivo di 98,4 miliardi di euro, con 160 iniziative tracciate in Italia. Le priorità italiane si inseriscono negli obiettivi del Green Deal europeo, che punta a favorire il trasferimento modale dalla strada alla ferrovia e alle vie navigabili per ridurre le emissioni e aumentare l’efficienza delle catene logistiche continentali.
Pietro Rossoni































































