Ci sono voluti otto anni, vissuti tra difficoltà burocratiche e incertezze tecniche, per cancellare il disastro di Rastatt. Il 12 agosto 2017 a causa del crollo di una parte della canna est delle due gallerie in costruzione per il raddoppio lungo il principale asse ferroviario nord-sud dell’Europa, l’intera direttrice in Germania alla destra del Reno è rimasta interrotta per 51 giorni, causando perdite per il sistema economico valutate in due miliardi di euro. Ora ad agosto 2025 le ferrovie tedesche hanno annunciato il completamento della ricostruzione del tunnel di Rastatt che si trova lungo la tratta tra Offenburg e Karlsruhe.
La galleria lunga 4270 metri è l’opera d’arte più importante dell’ampliamento a quattro binari di questa sezione della ferrovia della valle del Reno tra la Svizzera (Basilea) e la Germania. I lavori sono stati completati per quanto riguarda le opere civili, ora saranno avviate tutte le opere che interessano gli impianti ferroviari, compresi armamento, trazione elettrica, segnalamento e tlc. DB prevede di aprire all’esercizio il nuovo tracciato entro la fine del 2026.
I lavori per la costruzione del nuovo tunnel di raddoppio in sotterraneo dell’esistente linea a due binari che prevedeva l’impiego contemporaneo di due frese meccaniche avevano preso il via nel maggio 2016 per proseguire fino al crollo in una delle due canne nell’agosto 2017, cedimento che ha coinvolto anche i binari del tracciato ferroviario storico soprastante comportando l’interruzione totale della direttrice. La linea era stata riaperta il 2 ottobre 2017, adottando una soluzione di emergenza, efficace ma con un grave effetto collaterale. In pratica, un tratto della galleria crollata era stato riempito di calcestruzzo, inglobando la fresa meccanica e posando una soletta di cemento armato lunga quasi 300 metri sopra l’area franata.
Questa scelta, che probabilmente non avrebbe avuto alternative, ha comportato un lungo lavoro di ripristino perché in prima battuta si è reso necessario rimuovere il calcestruzzo di tamponamento e smantellare pezzo per pezzo la Tbm del peso di due mila tonnellate, prima di proseguire nello scavo del tunnel fino al livello predefinito. Si calcola che siano stati rimossi oltre 50mila metri cubi di terra e materiali.
Il quadruplicamento dell’intera direttrice ferroviaria tra Basilea e Karlsruhe è ben distante dall’essere completato a tal punto che le stime parlano ormai di un orizzonte proiettato verso il 2040. In particolare, manca la tratta centrale in Germania di un centinaio di chilometri tra Schliengen e Offenburg oltre a quella in avanzata fase di costruzione che ha coinvolto Rastatt. Questo scenario tutt’altro che ottimistico ha spinto in varie occasioni gli operatori a chiedere che si intervenga al più presto anche per potenziare la ferrovia lungo la sinistra Reno.
Piermario Curti Sacchi






























































