Cinque persone sono state arrestate a maggio 2025 in Serbia con l’accusa di essere i principali organizzatori di un imponente traffico internazionale di droga diretto verso i Paesi nordici. L’operazione, condotta con il coordinamento di Eurojust, rappresenta il culmine di un’indagine congiunta avviata nel 2020 e consolidata nell’aprile 2024 con la creazione di una squadra investigativa comune tra Serbia, Svezia, Finlandia, Danimarca e Norvegia.
Secondo quanto emerso dalle indagini, la rete criminale era responsabile del trasporto di ingenti quantità di sostanze stupefacenti — cocaina, amfetamine e cannabis — provenienti da Spagna e Paesi Bassi. I carichi viaggiavano nascosti in compartimenti segreti all’interno di camion, lungo rotte che attraversavano Francia e Germania per raggiungere i mercati di destinazione nel Nord Europa. In alcuni casi, insieme alla droga sono state rinvenute anche armi da fuoco.
L’organizzazione curava in particolare la logistica: si occupava della predisposizione dei veicoli e della selezione dei conducenti, utilizzando aziende di trasporto apparentemente legittime, ma di fatto create appositamente per mascherare l’attività illecita. Già nei mesi precedenti erano stati arrestati otto falsi titolari di queste imprese, anch’essi coinvolti nella rete.
Una volta arrivata a destinazione, la droga veniva smistata e distribuita da gruppi criminali locali, già in parte individuati e perseguiti dalle Autorità scandinave. Negli ultimi anni, infatti, diversi soggetti sono stati arrestati e condannati in Svezia, Danimarca e Norvegia per reati legati a questo sistema di traffico.
Le quantità complessive di droga movimentate non sono ancora state quantificate con precisione, ma le stime fornite dalle autorità serbe parlano di almeno 1,6 tonnellate di stupefacenti e circa 62mila compresse e pillole. Dati che restituiscono la dimensione di un traffico ben strutturato e prolungato nel tempo. Il ruolo di Eurojust è stato centrale: l’Agenzia ha fornito supporto logistico, operativo e finanziario alla squadra investigativa, organizzando anche una serie di riunioni di coordinamento per pianificare l’azione conclusiva. La collaborazione tra i Paesi è stata agevolata dalla presenza, presso Eurojust, di procuratori di collegamento sia per la Serbia che per la Norvegia, due dei dodici Stati extra-UE che partecipano attivamente alle attività dell’Agenzia.
Durante le operazioni sul territorio serbo sono stati sequestrati telefoni criptati, un’arma da fuoco, munizioni e documenti riconducibili alla fondazione delle società di trasporto coinvolte. La sinergia tra autorità giudiziarie e forze di polizia di diversi Paesi ha permesso di colpire al cuore una rete transnazionale che sfruttava i trasporti su gomma per alimentare i traffici illeciti in Europa settentrionale.






























































