Il trasporto delle merci italiano si conferma come uno dei pilastri economici del Paese, dimostrando una resilienza e una capacità di autoregolazione che hanno saputo fronteggiare le trasformazioni globali degli ultimi anni. Lo afferma il primo bollettino dell'Osservatorio Freight Insights - realizzato dal Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile (Most) insieme con la Fondazione Centro Studi Economia della Logistica e delle Infrastrutture - presentato il 16 luglio 2025 al Senato della Repubblica. Lo studio, coordinato dal Professor Vittorio Marzano e dall'ingegner Damiano Frosi su iniziativa del senatore Etelwardo Sigismondi, vuole colmare una lacuna informativa nel panorama del trasporto merci nazionale. Attingendo a dati esclusivi di concessionari e operatori italiani, la ricerca offre una fotografia delle dimensioni e potenzialità di un comparto finora poco esplorato da studi approfonditi.
L'elemento più sorprendente emerso dall'indagine riguarda il trasporto stradale delle merci, che secondo i ricercatori sarebbe sottostimato dalle statistiche ufficiali dell'Unione Europea. Secondo le elaborazioni di Freight Insights, infatti, il traffico si attesta in un intervallo compreso tra 30,4 e 37,4 miliardi di veicoli per chilometro, circa il doppio rispetto ai dati europei ufficiali. Le autostrade italiane si confermano la spina dorsale dei traffici nazionali, con una capillarità della rete che consente alle imprese di raggiungere rapidamente porti e terminal ferroviari. Tuttavia, persistono significative differenze territoriali: mentre il nord beneficia di una maggiore accessibilità multimodale, in Sicilia e Calabria il tempo medio per raggiungere i terminal ferroviari supera i 120 minuti, rilevando un divario infrastrutturale che penalizza il Mezzogiorno.
L'indagine condotta su un campione di imprese di autotrasporto conferma la vivacità del settore, con una crescita del fatturato delle aziende medio-grandi. Emergono però ampi margini di miglioramento nell'ottimizzazione dei carichi: l'indice di riempimento dei camion si attesta infatti all'80% per l'andata, scendendo al 60% per il ritorno. Un dato che suggerisce come la sostenibilità dei trasporti non dipenda solo dall'introduzione di veicoli elettrici, ma passi anche attraverso un aumento dell'efficienza operativa.
Nel comparto marittimo, l'Italia mantiene una posizione di rilievo a livello europeo, confermandosi al terzo posto per volumi di traffico. Il 12,9% delle tonnellate di merci totali trasportate in Europa passa infatti per un porto italiano, consolidando il ruolo strategico del Paese nel commercio internazionale. Le statistiche portuali mostrano una chiara evoluzione verso il trasporto intermodale a discapito di quello tradizionale. In forte crescita emergono i traffici di container, con un incremento del 9,7% nel 2024 rispetto al 2019, e il ro-ro, aumentato del 7,8%. Questo andamento riflette una trasformazione strutturale dell'economia italiana, sempre più orientata verso il trasporto di prodotti finiti piuttosto che materie prime. Conferma questa tendenza il forte calo delle rinfuse solide (-25,2% sul 2018) rispetto a quelle liquide (-7,7%).
Il trasporto aereo si distingue per una prestazione brillante: nel 2024 il traffico cargo ha raggiunto 1.249.000 tonnellate, registrando un incremento del 14,9% sull'anno precedente. Ma la ricerca svela anche le potenzialità sommerse del settore, mettendo in evidenza l'incidenza dell'aviocamionato, ovvero il trasporto via strada fino agli aeroporti esteri, che movimenta tra le 600mila e un milione tonnellate di merci annue. È una fuga di valore aggiunto dal sistema aeroportuale italiano, suggerendo la necessità di politiche specifiche per trattenere questi flussi all'interno del territorio nazionale.
Il trasporto ferroviario presenta le maggiori lacune conoscitive, a partire dall'interpretazione dei volumi di traffico. Di fronte ai dati che parlano di una forte crescita misurata in tonnellate-chilometro, l'Osservatorio individua come principale fattore causale l'allungamento delle percorrenze medie dei treni merci, conseguenza dei lavori di adeguamento infrastrutturale della rete. Questa distorsione statistica indica la necessità di ripensare le unità di misura per fornire una panoramica puntuale sul comparto ferroviario, settore cruciale per la sostenibilità del sistema logistico nazionale.
L'introduzione dell'intelligenza artificiale si conferma uno strumento fondamentale per il miglioramento del settore, con il 76% delle aziende che prevede di integrarla nei propri sistemi di gestione dei trasporti. Una percentuale che testimonia la consapevolezza degli operatori rispetto alle potenzialità delle nuove tecnologie per ottimizzare le operazioni e aumentare la competitività. Nel complesso, l'Osservatorio restituisce il quadro di un sistema nazionale competitivo, che può e deve liberare tutto il suo potenziale attraverso politiche di incentivazione e sostegno mirate. La soluzione passa per l'individuazione di strategie che agiscano sia in funzione di una maggiore efficienza sia di una migliore sostenibilità ambientale.
































































