La mattina dell’11 giugno 2025, il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia occidentale, Pasqualino Monti, ha inaugurato l’avvio dell’attività del terminal container sorto nel porto di Termini Imerese, a pochi chilometri da Palermo. È un’opera che si aggiunge ai consolidamenti, agli interventi sui moli di sopraflutto e sottoflutto e sulla mantellata (scogliera), ai dragaggi e all’investimento nell’area nord destinata alla fruizione da parte di cittadini e turisti.
Durante l’inaugurazione, Monti ha dichiarato che "a Termini Imerese si sta scrivendo una nuova pagina di strategia infrastrutturale: con 180 milioni di euro già messi a terra, il porto cambia pelle e ambizioni e il trasferimento del terminal container da Palermo non è solo una scelta logistica, ma un gesto che valorizza il concetto di sistema portuale”. L’impianto è gestito dalla società Portitalia, il cui presidente Giuseppe Todaro ha spiega che “è un’occasione per gli operatori, per i clienti e anche per il territorio. Per gli operatori, perché potranno lavorare in condizioni migliori, con prospettive di crescita che la città ormai non riusciva più a garantire, sia a causa degli spazi esigui, sia per la carenza infrastrutturale a supporto dell’area portuale di Palermo. Per i clienti perché si accorciano le distanze e di conseguenza anche i tempi e si aprono nuove possibilità legate allo spostamento di merci da e per il centro della Sicilia. E, ultimo ma non meno importante, spostando parte dell’attività in un porto che è logisticamente e geograficamente più vocato, con un sistema di strade e autostrade che contribuisce a far viaggiare le merci in maniera più fluida, con conseguenze poco impattanti per il traffico”.
Il nuovo terminal container siciliano nasce da un progetto integrato sostenuto dal Pnrr, dalla Zes Sicilia occidentale e da diversi fondi regionali e nazionali. L’impianto si estende su una superficie operativa di 40mila metri quadrati e dispone di tre banchine principali con profondità comprese tra 8 e 12 metri. Le operazioni di dragaggio fino a dieci metri sono state completate nel 2022, mentre il consolidamento delle infrastrutture portuali, incluse le nuove gru mobili fornite da Italgru, ha raggiunto lo stato di avanzamento previsto. Il complesso finanziamento, che ammonta a 363,87 milioni di euro, è suddiviso tra progetti Pnrr/Zes, Pon Infrastrutture, fondi dell’Autorità portuale e risorse regionali, con interventi sia completati che in corso o pianificati.
Le tre banchine principali del terminal sono la banchina Riva lunga 319 metri con profondità di 12 metri e piazzali di 8.450 metri quadrati, il molo Trapezoidale di 433 metri e profondità di 8 metri con piazzali di 18.100 metri quadrati e il molo San Veniero esteso per 472 metri con la stessa profondità e piazzali di 22.400 metri quadrati. L’attrezzaggio principale comprende la gru mobile Italgru, fornita per un importo di 3,763 milioni di euro e capace di movimentare carichi con portata variabile fino a 120 tonnellate al gancio. Questa macchina dispone di una corsa operativa tra 11 e 46 metri e di una velocità di traslazione fino a 4 km/h.
L’avvio formale delle attività progettuali risale al 2019 con la stipula della convenzione per il dragaggio dei fondali, finanziata con 35 milioni di euro dal Pon Infrastrutture. Successivamente, il 3 dicembre 2021, il Decreto Zes Sicilia occidentale ha incluso il terminal nei progetti di investimento delle Zone Economiche Speciali, garantendo uno stanziamento di 186,71 milioni di euro dedicati al rafforzamento del terminal container. Questi interventi hanno posto le basi per la realizzazione di una struttura capace di accogliere navi di grande stazza e di supportare flussi intermodali su ferrovia e gomma.
Il terminal ha il compito principale di decongestionare il porto di Palermo e redistribuire del traffico merci, con una maggiore fluidità sulle infrastrutture del retroporto e sui corridoi interni. L’integrazione nella Zona Economica Speciale Sicilia occidentale offre agli operatori agevolazioni fiscali e semplificazioni amministrative, incentivando nuovi investimenti e lo sviluppo di servizi a valore aggiunto, quali magazzini doganali, piattaforme logistiche e insediamenti produttivi.
In prospettiva, si prevede un aumento graduale del traffico container, fino a 300mila teu annui entro il 2028, grazie anche all’estensione dei servizi marittimi e al potenziamento dei collegamenti ferroviari. Il potenziamento della rete Ten-T, con il completamento dell’asse Palermo-Catania-Messina, sarà cruciale per consolidare Termini Imerese come hub mediterraneo, favorendo connessioni con il Nord Europa e il bacino africano. Inoltre, ulteriori sviluppi infrastrutturali, come la realizzazione di un terminal ro-ro e di banchine specializzate per rinfuse solide, potrebbero arricchire l’offerta portuale e rendere l’area un punto di aggregazione di filiere logistiche complesse.





















































