Msc ha la più grande flotta di portacontainer del mondo, in termini di capacità, e continua ad aumentarla e potenziarla. Incurante delle penalizzazioni annunciate da Trump alle navi costruite in Cina, la compagnia svizzera ha firmato a luglio 2025 ordini con cantieri della Repubblica Popolare per un totale di oltre 2,5 miliardi di dollari. Quello più importante, dal valore di 1,3 miliardi di dollari, ha la data del 17 luglio e prevede la costruzione di sei navi da 22mila teu con doppia alimentazione (carburanti convenzionali e gas naturale liquefatto). Saranno costruite tra Shanghai Waigaoqiao Shipbuilding e Hengli Heavy Industries, con consegne previste tra la seconda metà del 2028 e il 2029.
Sempre a luglio, Msc ha confermato anche l’espansione della capacità di sei navi già in costruzione presso Sws, portandole da 19mila a 22mila teu, un potenziamento deciso a meno di un anno dall’ordine originario. All’inizio dello stesso mese, la compagnia ha inoltre commissionato tre nuove unità, più tre opzionali, sempre da 22mila teu e alimentate a Gnl, al cantiere China Merchants Heavy Industry Haimen. Con un valore complessivo di oltre 1,2 miliardi di dollari, questa commessa rappresenta il primo ordine per portacontainer ultra-large nella storia di Cmhi Haimen. Tutte queste navi viaggeranno tra Asia ed Europa e potranno usare il gas naturale liquefatto per ridurre le emissioni di CO2.
L’espansione della flotta di Msc è una delle più rapide registrate nel trasporto marittimo di container. Alla metà del 2025, la compagnia opera con una flotta di 923 navi, per una capacità complessiva di 6,657 milioni di teu. A queste si aggiungono 125 unità in costruzione, che porteranno il totale oltre i 7 milioni di teu entro fine anno. Solo nel corso del 2025, Msc ha firmato ordini per 62 portacontainer di grandi dimensioni, tutti in cantieri navali cinesi. Si tratta di una strategia industriale che punta non solo ad aumentare la capacità operativa, ma anche ad assicurarsi le unità più moderne ed efficienti in un contesto di mercato che premia le economie di scala e la transizione ecologica.
La scelta di affidare tutti gli ordini ai cantieri della Cina appare particolarmente significativa in un momento in cui crescono le pressioni da parte degli Stati Uniti per limitare la dipendenza industriale da Pechino. Msc non sembra tuttavia intenzionata a modificare il proprio approccio. Come ha dichiarato Marie-Caroline Laurent, vicepresidente senior della compagnia, “i cambiamenti nella politica statunitense non saranno un ostacolo all’ordine di più navi in Cina”. Del resto, nel 2024 i cantieri cinesi si sono aggiudicati oltre il 70% degli ordini globali di nuove portacontainer, confermandosi come il fulcro produttivo del settore a livello mondiale.
L’aggressiva espansione della flotta è anche la conseguenza diretta di un cambiamento strutturale nella strategia commerciale di Msc. Dopo la fine della storica alleanza 2M con Maersk, avvenuta nel gennaio 2025, la compagnia opera ora in totale autonomia. Una scelta che impone un maggiore controllo sulla capacità disponibile e che richiede una flotta più ampia, flessibile e indipendente. In questo contesto, gli ordini annunciati rappresentano una risposta strutturale alla nuova configurazione del mercato.































































