Anche nella quarta settimana di settembre 2025 i noli medi spot del trasporto marittimo di container mostra forti segnali di debolezza. Il World Container Index diffuso da Drewry il 25 settembre registra infatti un’ulteriore flessione dell’indice composito (che interessa tutte le rotte) dell’8%, attestandosi a 1.761 dollari per feu, segnando così la quindicesima settimana consecutiva di calo. La dinamica ribassista è trainata soprattutto dalle rotte dall’Asia verso Europa e Stati Uniti, mentre l’Atlantico mostra una tenuta relativamente migliore.
Sulle relazioni tra Cina ed Europa i noli sono scesi sotto la soglia dei 2.000 dollari per feu. La tratta Shanghai–Rotterdam è scivolata a 1.735 dollari, con una contrazione del 9% rispetto alla settimana precedente e del 58% rispetto a un anno fa, mentre la Shanghai–Genova è calata a 1.990 dollari, in ribasso del 7% su base settimanale e del 53% su base annua. Il collegamento inverso Rotterdam–Shanghai, invece, ha mostrato un leggero segnale di recupero salendo a 461 dollari, pari a un incremento dell’1% sulla settimana ma pur sempre sotto del 23% rispetto al 2022. La riduzione della domanda in vista della Golden Week cinese, che comporterà la chiusura degli impianti produttivi per otto giorni dal primo ottobre, sta già incidendo in modo diretto sui flussi. Le compagnie hanno già annunciato blank sailings per adattare la capacità, ma l’effetto non è sufficiente a invertire una tendenza che si era già temporaneamente interrotta a inizio settembre, quando Gri e cancellazioni avevano prodotto un effimero rialzo delle tariffe.
Sul transpacifico la pressione ribassista è ancora più evidente. Da Shanghai a Los Angeles i noli sono scesi a 2.311 dollari per feu, con un crollo del 10% rispetto alla settimana precedente e del 58% rispetto a un anno fa, mentre la tratta Shanghai–New York si è attestata a 3.278 dollari, in calo dell’8% su base settimanale e del 46% su base annua. Sul percorso inverso, Los Angeles–Shanghai, i valori sono rimasti pressoché invariati a 716 dollari, con un decremento marginale dell’1% rispetto alla settimana scorsa e un livello identico a quello registrato dodici mesi fa. Questo indica che, a differenza delle relazioni headhaul, il backhaul pacifico non ha subito grandi variazioni strutturali, segnale di un equilibrio relativamente stabile tra disponibilità di stiva e domanda di esportazione statunitense.
Il quadro appare più sfumato sulle rotte transatlantiche, dove le correzioni sono risultate più contenute e i dati annui mostrano un andamento divergente. La tratta Rotterdam–New York è scesa a 1.819 dollari, con una riduzione del 6% sulla settimana e del 12% rispetto allo scorso anno. In direzione opposta, invece, i noli New York–Rotterdam si sono mantenuti stabili a 842 dollari, appena l’1% sotto i valori della settimana precedente, ma in crescita del 17% rispetto al 2022. Si tratta dell’unico aumento annuo tra le principali rotte considerate, a conferma della relativa solidità della domanda di esportazione statunitense verso l’Europa.
Secondo le previsioni del Drewry’s Container Forecaster, il quadro resterà fragile nei prossimi mesi. L’equilibrio tra domanda e offerta è destinato a indebolirsi ulteriormente, e le misure di contenimento adottate dagli armatori attraverso riduzioni di capacità e cancellazioni di partenze difficilmente basteranno a invertire la rotta. La previsione resta quindi orientata a una prosecuzione della contrazione dei noli spot, soprattutto sulle direttrici dall’Asia verso Europa e Stati Uniti.

































































